"La deroga si puo' dare, dipende soprattutto dalle condizioni morfologiche territoriali". Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a margine del laboratorio politico organizzato dalla Fondazione Magna Carta e dal Gruppo europeo del Ppe in corso a Rivisondoli. "Pero', un conto e' se un punto nascita ne fa 490 al posto di 500 - ha spiegato -, un conto se ne fa 200. E' veramente pericoloso, tanto vale partorire a casa con l'ostetrica. Per me non c'e' la possibilita' di riaprire il discorso, e' una responsabilita' che si prende la Regione in base ai numeri e al contesto". "Io vorrei ricordare a tutti - ha sottolineato - che siamo rimasti sconvolti per la morte della piccola di Catania. Quando succedono queste cose proviamo un dramma comune, poi bisogna fare tutto quanto affinche' queste cose non si verifichino. Percio' gli ospedali dove nascono i bambini devono essere in sicurezza per i piccoli e per le madri. Questa deve essere l'unica cosa che ci deve guidare nelle nostre scelte"
Le dimissioni di Maurizio Lupi da ministro delle Infrastrutture hanno dato dispiacere non imbarazzo, una decisione presa per tutelare la propria dignita' politica l'istituzione che rappresenta e la propria famiglia". Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nel corso del laboratorio politico organizzato a Rivisondoli dalla Fondazione Magna Carta. "E nonostante questa sia una situazione paradossale - ha aggiunto - visto che il ministro non solo non e' indagato, ma siamo dentro a un ribollire di intercettazioni estrapolate, lui ha spiegato molto bene la sua posizione e la continuera' a spiegare e penso che i fatti gli daranno pienamente ragione". Alla domanda se il Nuovo Centrodestra sia uscito penalizzato dalla vicenda che vede coinvolto Lupi, il ministro Lorenzin ha risposto: "abbiamo parlato con Renzi, e non c'e' stato mai un rapporto di compromissione di fiducia". "Si e' trattato - ha sottolineato - di una scelta personale di mera opportunita' politica. Voglio ricordare che il governo Letta prima, e poi il governo Renzi grazie al nostro partito e alla sua scelta istituzionale, hanno potuto proseguire il proprio lavoro e avere stabilita' in una fase delicata che permette di fare le riforme visto che non siamo usciti dalla fase di osservazione europea. Non so se con la minoranza del Pd tutto cio' sarebbe stato possibile"
"Credo che in sei-sette mesi l'Abruzzo possa farcela ad uscire dal commissariamento. L'importante e' che riesca a portare a termine il programma individuato che e' gia' a buon punto". Cosi' il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine del laboratorio politico in corso a Rivisondoli. Il ministro fissa in quattro punti gli ostacoli che la Regione deve ancora superare. "L'Abruzzo deve completare la rete dei punti nascita - ha spiegato Lorenzin -, la rete di attuazione dell'emergenza urgenza con l'elisoccorso, la riorganizzazione territoriale, residenziale e semi residenziale e' il calcolo del fabbisogno dei territori". "Sono questi i punti principali - ha proseguito - dove non e' che l'Abruzzo sta a zero, sta facendo dei passi, ma deve portarli a termine per avere i requisiti per poter uscire dalla situazione di commissariamento, considerando che la parte economica e finanziaria e' stata stabilizzata. L'obiettivo e' che le Regioni in piano di rientro come l'Abruzzo e la Campania e' che possano uscire definitivamente dal commissariamento entro i prossimi due anni. Per il Lazio e' un po' complicato e anche per la Calabria. Questo per poter mettere in atto il Patto della Salute dove noi entreremo in un'azione di monitoraggio e verifica costante, nelle aziende sanitarie e non nelle Regioni".
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