"Il Parlamento dovrebbe votare per meta' dicembre la costituzione del comitato dei 40 e io penso che il comitato potrebbe varare il testo in modo che arrivi in aula per la prima delle 4 letture prima dell'estate. Mi fermo qui, le mie origini napoletane mi impongono un certo grado di scaramanzia". Cosi' il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, alla presentazione a Palazzo Chigi della relazione finale della commissione per le riforme costituzionali.
''Il momento piu' complesso ha riguardato la forma di governo, dove le posizioni erano piu' distanti. Devo sottolineare che la terza ipotesi'', quella che si affianca a quelle a favore del mantenimento del parlamentarismo e del semipresidenzialismo, e che ''si ispira al modello del governo parlamentare del primo ministro, non e' l'ipotesi della commissione''. Lo ha sottolineato il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. ''Il momento piu' complesso dal punto di vista tecnico e' relativo al titolo V, sulla forma di Stato - ha poi aggiunto il ministro -. Si e' a lungo discusso e dibattuto su come sia possibile uscire da questa sorta di magia policentrica che ha caratterizzato il nostro sistema dopo l'approvazione della riforma del titolo V''.
"La polemica sulla modifica dell'articolo 138 della Costituzione non riesco a comprenderla, perche' le commissioni bicamerali per fare le riforme sono state immaginate da sempre, anche da Scalfaro, che non credo possa essere sospettato di non essere custode della Costituzione". Cosi' il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello. Considerata la "riproporzionalizzazione della rappresentanza dei partiti nel Comitato dei 40" e la previsione di un referendum confermativo al termine del percorso, "non capisco perche' protestino", osserva Quagliariello. "Se qualcuno me lo riesce a spiegare, sono due mesi che cerco una risposta e non la vedo"
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