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Pubblicato il 30/03/2015 18:06

Rapporto Osservasalute, spesa sanitaria procapite in Abruzzo inferiore alla media

rapporto, osservasalute

L'Abruzzo e' la regione che vanta il maggior avanzo sanitario pubblico pro capite (41 euro - anno 2012)

La dodicesima edizione del Rapporto Osservasalute (2014) presentata stamani all'Universita' Cattolica, ha analizzato anche la "salute" del Sistema Sanitario Regionale. Emerge tra le performance economico-finanziarie che nel 2012 in Abruzzo il rapporto spesa/Pil e' pari al 7,83% (valore medio italiano 7,00%). La spesa sanitaria pro capite in Abruzzo e' pari a 1.756 euro (2013) (valore medio italiano 1.816 euro). Per quanto riguarda il consumo territoriale di farmaci a carico del SSN (espresso in termini di "DDD/1.000 ab die", cioe' come numero medio di dosi di farmaco consumate giornalmente ogni 1.000 abitanti), nel 2013 l'Abruzzo presenta un consumo di 1.034 DDD/1.000 ab die, a fronte di un valore medio nazionale di 1.032. Sempre nel 2013 la spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del SSN in Abruzzo e' pari a 204,3 euro (la media nazionale di 187,7 euro). I cittadini spendono non poco di tasca propria per acquistare farmaci forniti dal SSN: infatti se si osserva l'indicatore Spesa farmaceutica pro capite per ticket e compartecipazione, che esprime la spesa che il cittadino deve sostenere per accedere all'assistenza farmaceutica erogata dal servizio sanitario pubblico, si vede - leggendo il rapporto - che in Abruzzo ogni cittadino spende di tasca propria l'11,1% della spesa pro capite totale (valore medio italiano 12,8%). Il sistema dei ticket puo' influire su un accesso equo all'assistenza farmaceutica, potenzialmente penalizzando i soggetti a piu' basso reddito e quelli con polipatologie croniche. Sulla gestione dell'assistenza ospedaliera la regione presenta un tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime ordinario pari a 122,6 per 1.000 (2013), a fronte di un valore medio italiano pari a 115,9 per 1.000. Il tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime di Day Hospital e' pari a 46,1 per 1.000, mentre la media nazionale e' di 39,6 per 1.000. Il tasso standardizzato complessivo di dimissioni ospedaliere (ovvero in regime ordinario e in Day Hospital) e' pari a 168,7 per 1.000; il valore medio nazionale e' pari a 155,5 per 1.000. Nel 2013 l'Abruzzo presenta una Degenza Media Preoperatoria standardizzata pari a 1,93 giorni, a fronte di una media nazionale di 1,78. Questo parametro - secondo il rapporto Osservasalute - e' indice di efficienza organizzativa e di appropriato utilizzo dei servizi diagnostici e dei reparti di degenza chirurgici. 

Stando alla dodicesima edizione del Rapporto Oasservasalute (2014) presentata stamani all'Universita' Cattolica, l'Abruzzo presenta una quota di parti con taglio cesareo pari al 39,48% sul totale dei parti nel 2013, contro la media nazionale di 36,50%. La quota di tali parti e' in diminuzione (-7,87%) rispetto al 2011 quando era del 42,85% contro un valore medio nazionale di 37,76%. Il tasso di mortalita' infantile nel triennio 2009-2011 e' pari a 3,83 per 1.000 nuovi nati contro un valore medio nazionale di 3,23. Si registra una significativa riduzione rispetto alla mortalita' del triennio precedente (in cui il tasso era di 4,50). Il tasso di mortalita' neonatale nello stesso periodo e' di 2,76 per 1.000 contro un tasso medio di 2,34

In Abruzzo gli stili di vita dei cittadini, soprattutto per quanto ruguarda fumo e alcol, possono considerarsi nella media nazionale. Lo si desume dalla dodicesima edizione del Rapporto Osservasalute (2014), presentata oggi all'Universita' Cattolica. In particolare, dalla ricerca emerge che l'Abruzzo presenta una quota di fumatori pari al 21,6% (anno 2013) della popolazione regionale di 14 anni e oltre (media nazionale 20,9%). In Abruzzo vi e' una quota di ex-fumatori del 22,0% (23,3% valore italiano), mentre i non fumatori sono il 54,7% della popolazione regionale di 14 anni e oltre (valore medio nazionale 54,7%). Per il consumo di alcol l'Abruzzo fa registrare i seguenti valori: nel 2012 presenta una quota di non consumatori pari al 35,0%, a fronte di un valore medio nazionale del 34,2%. I consumatori sono il 62,9%, a fronte di un valore medio nazionale del 64,6%. 
   La prevalenza di consumatori a rischio di 11-17 anni (ovvero quei giovani che praticano almeno uno dei comportamenti a rischio relativamente al consumo di alcol, come l'eccedenza quotidiana o il binge drinking) e' pari al 15,5% dei maschi (valore medio italiano 22,0%), al 12,1% per le femmine (valore medio italiano 17,3%), per un totale del 13,7% dei giovani in questa fascia d'eta' (valore medio italiano 19,7%). La prevalenza di consumatori a rischio di 18-64 anni e' pari al 24,5% dei maschi (valore medio italiano 19,5%) e all'8,2% delle femmine (valore medio italiano 8,7%). Il totale dei consumatori a rischio e' il 16,3% degli individui in questa fascia d'eta' (valore medio italiano 14,1%). Guardando ancora il rapporto emerge che l'Abruzzo presenta nel 2013 una percentuale di individui (persone di 18 anni e oltre) in sovrappeso pari al 35,3%; il valore medio nazionale e' 35,5%. E una percentuale di obesi pari al 12,1% dei cittadini, a fronte di un valore medio italiano del 10,3%. Il 28,0% dei minori e' in eccesso di peso (sovrappeso o obesi) contro un valore medio nazionale di 26,5%. 
   Per quanto riguarda la pratica di sport nel 2013 il 20,0% della popolazione dai 3 anni in su pratica sport in modo continuativo (valore medio italiano 21,5%); il 27,9% fa qualche attivita' fisica (valore medio nazionale 27,9%). In Abruzzo coloro che non svolgono alcuno sport sono il 44,3% della popolazione (media nazionale 41,2%). Rimanendo in un cetro senso ancora in cio' che puo' essere correlato agli stili lo stesso rapporto rileva che in Abruzzo nel 2013 si registra un consumo di antidepressivi pari a 35,9 dosi definite giornaliere per 1.000 abitanti. A livello nazionale il consumo medio e' di 39,1 DDD/1.000 ab die. In regione il tasso standardizzato di suicidio e' pari al 8,43 per 100.000, a fronte di un valore medio nazionale di 7,32 per 100.000 fra i soggetti con 15 anni e oltre

 In Abruzzo nel 2013 il 10,3% dei cittadini ha tra 65 e 74 anni, a fronte di una media nazionale del 10,6%, mentre le persone tra 75 e 84 anni sono l?8,3% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 7,6%. Gli anziani di 85 anni ed oltre sono il 3,4% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 3,0%.Il dato emerge dalla dodicesima edizione del Rapporto Osservasalute (2014), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualita' dell'assistenza sanitaria nelle regioni italiane presentata oggi all'Universita' Cattolica. In Abruzzo i maschi hanno guadagnato 2,2 anni di vita dal 2002 al 2012 (gli anni guadagnati in media in Italia nello stesso periodo sono 2,4), passando da una speranza di vita alla nascita di 77,4 anni (valore medio italiano 77,2 anni) a una di 79,6 (valore medio italiano 79,6). Nello stesso arco di tempo le femmine hanno guadagnato 1,4 anni di vita (guadagno medio italiano 1,4 anni), passando da 83,2 anni (valore medio italiano 83,0 anni) a 84,6 (valore medio italiano 84,4 anni). La mortalità (dati 2011) è pari a 106,8 per 10.000 abitanti tra i maschi, contro una media nazionale di 106,0 per 10.000, mentre è pari a 64,8 per 10.000 tra le donne (contro una media nazionale di 67,1 per 10.000). Per quanto riguarda i tassi di mortalità per alcune cause (2011) l?Abruzzo presenta, nella classe di età 19-64 anni, una mortalità per tumori tra i maschi pari a 9,0 per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 10,2 per 10.000) e una mortalità per malattie del sistema circolatorio di 6,1 per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 5,3 per 10.000). Tra le femmine la mortalità per tumori è pari a 7,4 per 10.000, (vs un valore medio nazionale di 7,7 per 10.000) e la mortalità per malattie del sistema circolatorio di 1,9 per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 1,9 per 10.000)

L'Abruzzo e' la regione che vanta il maggior avanzo sanitario pubblico pro capite (41 euro - anno 2012) a fronte di un disavanzo pro capite medio in Italia di 18 euro. Ma l'Abruzzo e' la regione con la maggiore frequenza di ospedalizzazione evitabile per gastroenterite nei bambini, 5,15 per 1.000 bambini e ragazzi di 0-17 anni, contro una media italiana di 2,95 per 1.000. La gastroenterite e' una malattia comune nei bambini e, per quanto alcuni ricoveri ad essa riconducibili siano da considerarsi inevitabili, nella maggior parte dei casi una tempestiva ed efficace cura a livello territoriale pare essere associata a una riduzione del rischio di ospedalizzazione. Sono alcuni dei dati che emergono dalla dodicesima edizione del Rapporto Osservasalute (2014), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualita' dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane presentata oggi all'Universita' Cattolica. Pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma e coordinato dal professor Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio e del Dipartimento di Sanita' Pubblica del Policlinico Universitario "Agostino Gemelli", il Rapporto e' frutto del lavoro di 195 esperti di sanita' pubblica, clinici, demografi, epidemiologi, matematici, statistici ed economisti distribuiti su tutto il territorio italiano, che operano presso Universita' e numerose istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali (ministero della Salute, Istat, Istituto Superiore di Sanita', Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale Tumori, Istituto Italiano di Medicina Sociale, Agenzia Italiana del Farmaco, Aziende Ospedaliere e Aziende Sanitarie, Osservatori Epidemiologici Regionali, Agenzie Regionali e Provinciali di Sanita' Pubblica, Assessorati Regionali e Provinciali alla Salute). 

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