gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » PRIMO PIANO » RICOSTRUZIONE, 5 ARRESTI PER TANGENTI A L'AQUILA
Pubblicato il 17/06/2014 13:01

Ricostruzione, 5 arresti per tangenti a L'Aquila

abruzzo, ricostruzione, l'aquila, tangenti, marchetti

Coinvolti un funzionario del Mibac, un professionista e tre imprenditori. L'inchiesta ruota attorno all'ex vice commissario. Filmata una dazione

Presunte mazzette nell'ambito della ricostruzione post-terremoto per accaparrarsi appalti per il recupero di beni culturali ed ecclesiastici nel centro storico dell'Aquila. Polizia e Guardia di finanza stanno eseguendo cinque ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e tre ai domiciliari, nei confronti di un funzionario del Mibac, di un professionista e di tre imprenditori, per i reati di corruzione, falso, turbativa d'asta, millantato credito ed emissione e utilizzo di fatture inesistenti. 

L'inchiesta che ha portato ai cinque provvedimenti all'Aquila ruota intorno alla figura dell'ex vicecommissario ai Beni culturali alla ricostruzione Luciano Marchetti e alla funzionaria del Mibac Abruzzo, Alessandra Mancinelli. Con loro la Procura aquilana ha ottenuto gli arresti anche per gli imprenditori Nunzio Massimo Vinci, Patrizio Cricchi e l'aquilano Graziano Rosone.

 Le persone finite in carcere nell'ambito dell'operazione per un presunto giro di corruzione, falso, turbativa d asta, millantato credito e emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nell'ambito della ricostruzione del patrimonio artistico religioso sono, secondo quanto si apprende, Massimo Nunzio Vinci e Alessandra Mancinelli. Quest'ultima funzionario dipendente della Direzione regionale dei Beni culturali e paesaggistici per l'Abruzzo. Ai domiciliari e' finito Luciano Marchetti, ex direttore generale dei Beni culturali e Paesaggistici per l'Abruzzo, gia' vice commissario alla ricostruzione post-terremoto per i beni culturali; Patrizio Cricchi e Graziano Rosone, indagato per millantato credito.

Sono in corso una ventina di perquisizioni in tutta Italia nell' ambito dell'inchiesta che ha portato ai cinque provvedimenti all'Aquila nell' ambito della ricostruzione del paatrimonio artistico. Secondo quanto si apprende, hli investigatori hanno in mano diverse intercettazioni telefoniche e ambientali oltre a filmati. In un caso verrebbe testimoniata la dazione di una tangente dell'1% sui 19 milioni necessari per la ricostruzione, quella della chiesa di Santa Maria Paganica

Ruolo chiave sarebbe stato quello di Marchetti, che si sarebbe firmato degli incarichi da progettista mentre era ancora in carica come vicecommissario. Al centro dell'inchiesta la ricostruzione di due importanti chiese distrutte dal terremoto: Le Anime Sante in piazza Duomo e Santa Maria Paganica. Per quest'ultima esiste anche un filmato che testimonia una tangente dell'1% sui 19 milioni necessari per la sua ricostruzione: la dazione di danaro con 10 mila euro e' stata effettuata dentro un'automobile. Le indagini hanno riguardato il biennio 2012-2013 e sono in corso al momento circa 20 perquisizioni in tutta Italia.

Le indagini, avviate nel 2012, hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari a carico dei componenti di un 'comitato d'affari', costituito da funzionari regionali, imprenditori e professionisti, finalizzato all'indebita acquisizione di lavori pubblici per ricostruire o restaurare luoghi di culto ed abitazioni danneggiati dopo il sisma dell'aprile 2009. Tra i destinatari del provvedimento degli arresti domiciliari figura l'ex Vice Commissario per la Ricostruzione dell'Aquila. Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche 14 perquisizioni personali e locali, a carico di ulteriori soggetti, indagati, in stato di liberta', per i menzionati reati

L'operazione che ha portato ai cinque arresti e' scattata su disposizione della Procura dell' Aquila. Le ordinanze sono state emesse dal gip Giuseppe Romano Gargarella. I provvedimenti in corso di esecuzione sono il risultato di una complessa e lunga indagine sulle procedure che riguardano la ricostruzione e il consolidamento di alcuni beni ecclesiastici e di altri beni culturali di particolare rilievo storico-artistico nel centro storico del capoluogo abruzzese, gravemente danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009. Una prima fase c'era gia' stata nei mesi scorsi con l'iscrizione nel registro degli indagati di alcuni imprenditori, professionisti e funzionari pubblici. L'attivita' investigativa, coordinata dal procuratore della Repubblica Fausto Cardella e dai sostituti Antonietta Picardi e David Mancini, e' stata svolta congiuntamente dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza e dalla Squadra Mobile della Questura dell'Aquila.

"La grave crisi, la tragedia dell'Aquila e la grave ingenuita' di chi e' tenuto a essere ingenuo ci hanno fatto pensare che qualcuno tradisca il Paese, di qui l'indagine Betrayal". Cosi' il procuratore della Repubblica, Fausto Cardella, commentando nella conferenza stampa la nuova operazione su presunte tangenti nella ricostruzione che ha sconvolto il capoluogo di Regione che e' stato colpito dal terremoto del 6 aprile 2009. Operazione che vede il lavoro congiunto di Polizia e Guardia di Finanza, che nasce da tre indagini collegate tra loro. "Il procuratore aggiunto di Milano, commentando le indagini sulla ndrangheta, ha messo in evidenza l'importanza della collaborazione tra forze di polizia. Oggi non c'e' indagine che non possa essere condotta unendo le diverse specificita'. Non c'e' pm che possa dirigere un'indagine se non e' capace di coordinare piu' forze di polizia", ha aggiunto -. Tutto questo all'Aquila c'e' stato, senza gelosia per tutto il tempo dell'indagine, due anni, che non e' poco", ha concluso Cardella. Il questore dell'Aquila, Vittorio Rizzi, ha sottolineato che "l'indagine condotta in perfetta armonia e senza sbavatura". "Non e' questo il momento per anticipazioni di giudizio. Non esiste un sistema L'Aquila di malaffare ma un sistema L'Aquila di prevenzione che smaschera le condotte illecite, poi saranno i giudici a decidere". Il comandante regionale delle fiamme gialle, Francesco Attardi, ha spiegato che "si e' lavorato come se vestissimo una sola divisa, qualcuno ha detto che state facendo, questa e' la risposta dopo due anni di lavoro in silenzio"

"Gli ultimi arresti "eccellenti", a seguito delle indagini sulla ricostruzione delle chiese dell'Aquila, confermano la giustezza della proposta di Sel di istituire una Commissione d'Inchiesta sulla ricostruzione post terremoto in Abruzzo. Ora piu' che mai e' necessario sostenere l'opera della magistratura e appurare al piu' presto la verita' per permettere a quel territorio di ripartire e superare definitivamente, a distanza di tanti anni, la fase post terremoto". Lo affermano il deputato abruzzese di Sel Gianni Melilla e il capogruppo di Sel a Montecitorio Gennaro Migliore. 

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 1