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Pubblicato il 08/10/2014 18:06

Riforma regionale, Confartigianato protesta: esclusi dal dialogo

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 "Le associazioni dell'artigianato e del commercio rappresentano il 98% del sistema produttivo abruzzese e sarebbe buona prassi ascoltarle tutte prima di prendere qualsiasi decisione". E' quanto affermano i vertici di Confartigianato Angelo Taffo e Daniele Giangiulli, rispettivamente presidente e segretario dell'associazione degli artigiani, stigmatizzando l'atteggiamento del governatore, Luciano D'Alfonso, che nei giorni scorsi ha approvato con delibera di giunta il disegno di legge 'Regione facilissima per le imprese', una legge rivolta all'intero tessuto produttivo regionale, ma "frutto di una scelta unilaterale del governatore e della sua giunta. La legge - ha sottolineato Angelo Taffo - non e' stata concertata con nessuna associazione di categoria, privandoci cosi' di una consolidata prassi di costruttivo confronto: fatto grave se si considera che non e' stato interpellato chi gli effetti di quella legge dovra' subirli". "Una legge - aggiunge il presidente degli artigiani - che si va a sovrapporre a leggi gia' esistenti che attendono da anni regolamenti attuativi: basti pensare alla legge 23/09 sull'artigianato che sta ancora aspettando tredici regolamenti attuativi e gli interventi sul credito dove i Confidi, citati marginalmente nel nuovo testo di legge 'Regione facilissima', attendono da un anno la liquidazione di 14 milioni di euro di fondi FAS per la patrimonializzazione degli stessi". "Le imprese - conclude Giangiulli - non vogliono una regione fatta di annunci, ma vogliono risposte concrete e soprattutto preferirebbero a leggi poco funzionali provvedimenti incisivi volti a ridare competitivita' al nostro sistema produttivo". Un grido d'allarme, dunque, per la Confcommercio, da chi non ha avuto voce in campo e la richiesta esplicita all'apertura ed al confronto, soprattutto in vista della programmazione 2014-2020 e dell'emanazione dei nuovi bandi che riguarderanno tutto il sistema produttivo abruzzese.

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