La vicenda dei quadri al centro dell'udienza di Sanitopoli. La questione, che sarebbe oggetto di un'indagine parallela in corso, e' stata tirata in ballo davanti al tribunale collegiale di Pescara nel corso della testimonianza di un maresciallo della Guardia di finanza. Nel mirino dell'accusa la vendita nel 2006 di cinque quadri, tra cui uno Schifano, da parte di Del Turco alla galleria Mucciaccia di Roma. Il ricavato e' servito, come ha detto lo stesso Del Turco in una precedente udienza, per acquistare un appartamento al figlio Guido. I quadri poi sono stati venduti dalla galleria romana alla societa' Global service, del gruppo Tosinvest. L' accusa sostanzialmente mette in correlazione questa vendita con l'assegnazione di 25 posti letto alla clinica San Raffaele di Sulmona del gruppo Tosinvest. Durante il controesame del teste, che ha parlato di una serie di anomalie nella compravendita dei quadri, il difensore dell'ex governatore abruzzese, l'avvocato Giandomenico Caiazza, ha chiesto se in prossimita' della vendita sono stati adottati o discussi atti amministrativi relativi alla Tosinvest, il finanziere ha risposto che nel 2006 non risulta niente del genere. Caiazza ha poi depositato dei documenti in cui risulta che i 25 posti letti non furono assegnati per volonta' della giunta regionale, ma dal consiglio in accoglimento di un emendamento della maggioranza. In mattina si e' parlato anche dell'acquisto in contanti, nel 2007, di due pellicce per un valore totale di 5 mila e 400 euro da parte della moglie dell'ex capogruppo del Pd alla Regione, Camillo Cesarone, anche lui imputato nel procedimento.
Le operazioni finanziare dell'ex capogruppo del Pd alla Regione Camillo Cesarone, e dell'ex segretario generale dell'ufficio di presidenza della giunta regionale, Lamberto Quarta, hanno caratterizzato il processo su presunte tangenti nel mondo della sanita' abruzzese. Sul banco dei testimoni e' salito il maresciallo della Guardia di finanza, Giampaolo Ioannone, che ha ricostruito i movimenti bancari dei due imputati. Per quanto riguarda Quarta sono stati evidenziati i versamenti in contanti effettuati dal 2003 al 2008. Il teste ha inoltre portato all'attenzione del tribunale pescarese l'acquisto da parte di Quarta di una casa a Francavilla al Mare, facendo notare che sul rogito notarile risulta pagata 380 mila euro, mentre su un foglietto trovato durante una perquisizione 445 mila euro. La casa e' stata pagata da Quarta con assegni bancari, un mutuo e 115 mila euro in contanti. Gli accertamenti della finanza hanno riguardato anche l'acquisto nel giugno del 2006 di una vettura. Per pagare l'auto, dal costo di 56.600 euro, Quarta ha versato due assegni per un importo totale di 12.600 euro e ha ottenuto un finanziamento di 44 mila euro. Un anno dopo la macchina e' stata venduta ad una societa' di leasing e poi - secondo quanto riferito - e' finita a disposizione di Abruzzo Engineering, di cui Quarta era presidente. Per quanto riguarda Camillo Cesarone il testimone ha parlato degli orologi di marca, tra cui cinque Rolex per un valore complessivo di 26 mila euro, trovati nel corso della perquisizione effettuata il 14 luglio del 2008 a casa dell'imputato. Dagli accertamenti sono risultati anche dei viaggi in Grecia, in Kenia e ad Ischia, pagati in contanti.
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