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Pubblicato il 29/11/2013 12:12

Sistema idrico in Abruzzo, Di Paolo: obiettivi comuni per migliorare la gestione

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La video intervista all'assessore regionale

"Nel quadro della normativa nazionale e comunitaria e nella politica della tutela delle acque, occorre intervenire in modo strutturale ed efficace attraverso una consultazione che definisca meglio la situazione e consenta una condivisione di obiettivi e criteri di gestione. L' obiettivo oggi e' informare tutti i portatori di interesse sulle attivita' che si stanno conducendo, attraverso il coordinamento dell'Autorita' di Bacini del Tevere, per l'aggiornamento del Piano di Gestione del Distretto dell'Appennino Centrale". L'assessore ai Lavori pubblici e Servizio idrico integrato, Angelo Di Paolo, ha commentato cosi', questa mattina, all'Aquila, l'iniziativa di una giornata di consultazione pubblica sulle problematiche legate alla gestione delle acque cui sono stati chiamati a partecipare,tra gli altri, rappresentanti delle Province, della Forestale, dei Parchi e delle associazioni ambientaliste e il segretario dell'Autorita' di Bacino Nazionale del fiume Tevere, Giorgio Cesari. "La salvaguardia e la tutela delle risorse idriche, in linea con le previsioni della normativa comunitaria - ha proseguito l'assessore Di Paolo - e' uno dei temi centrali delle attuali politiche nazionali e regionali. La politica dell'Unione Europea in materia di acque e' molto stringente. L'Abruzzo fa parte di due distretti idrografici: il Distretto Idrografico dell'Appennino Centrale e il Distretto Idrografico dell'Appennino Meridionale".

 La Direttiva 2000/60 ha stabilito l'obiettivo di raggiungere un "buono stato di qualita' delle acque" entro il 2015. In materia, lo strumento di pianificazione di competenza regionale e' il Piano di Tutela delle Acque. Il PTA, adottato dalla Giunta ad agosto 2010 e' stato sottoposto a consultazione pubblica e poi modificato e approvato dalla Giunta con DGR 492 dell'8 luglio 2013. Attualmente e' all'esame del Consiglio regionale per l'approvazione finale. La Direttiva 2000/60 individua pero' un altro strumento di pianificazione che e' il Piano di Gestione dei distretti idrografici che deve essere aggiornato entro il 2015. Il rischio concreto e' di non raggiungere l'obiettivo di qualita' "buono" entro due anni. Assume quindi estrema rilevanza l'attuazione dei programmi di misure individuati nel PTA regionale. "Per migliorare la qualita' delle acque - ha concluso l'assessore - non bastano i provvedimenti amministrativi ma bisogna fare investimenti per la realizzazione delle infrastrutture previste (depuratori, reti fognarie...), l'adeguamento di quelle esistenti e, piu' in generale, la prevenzione e la tutela dei uno dei beni piu' importanti nel prossimo futuro". 

 

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