"Se neanche su una città cosi' martoriata c'e' un colpo di reni del Paese, vuol dire che non siamo in grado di mettere in campo quelle politiche per competere in una economia mondiale che invece ha visto il nostro Paese eccellere, nel passato. Ha potuto farlo nel passato non vediamo perche' non possa farlo nel presente e nel futuro". Queste le parole del segretario nazionale della Uil Guglielmo Loy, oggi a Pescara, parlando dell'Aquila e della sua ricostruzione. Mettendo in evidenza la necessita' di promuovere i lavori post terremoto nel capoluogo di regione, Loy ha detto che va fatto "per una questione di giustizia nei confronti degli aquilani e per una questione economica. Quando si diceva che deve essere un'opportunita' non erano parole vuote - ha aggiunto. E' una occasione straordinaria di rilancio di una citta' colpita cosi' duramente, una intera provincia, una regione. Ed e' anche il simbolo del paese".
Il decreto del fare e' "un primo piccolo passo" perche' serve a "sbloccare opere pubbliche, allentare la morsa della burocrazia, dare un segnale di efficienza del sistema amministrativo". Contiene "piccole cose utili per dare un segnale di speranza", ma "va fatto sicuramente qualcosa di piu'" ha aggiunto il segretario nazionale della Uil Guglielmo Loy.
"Va sbloccata - ha detto il segretario Uil - la massa di finanziamenti anche di natura europea ancora ferma per dare fiato anche al settore delle costruzioni che in passato ha assorbito molta manodopera e ha dato un segnale di rinnovamento del nostro sistema della citta' e delle aree interne con opere pubbliche piccole, medie e grandi che - ha concluso Loy - hanno avuto una funzione importante per tenere alto il livello della nostra ricchezza".
Il segretario nazionale della Uil Guglielmo Loy rinvia ai prossimi giorni un giudizio sul governo Letta. Parlando oggi a Pescara, a margine di un appuntamento promosso dal sindacato, Loy ha fatto notare che "le dichiarazioni del presidente Letta alle Camere erano assolutamente condivisibili, ma per adesso vediamo solo rinvii, ad esempio per la riduzione della pressione fiscale e sull'Imu, poi non e' stato risolto il problema della cassa integrazione in deroga che riguarda centinaia di migliaia di lavoratori".
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