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Pubblicato il 04/09/2012 07:07

Uil: Con il Concorsone la ricostruzione dell'Aquila a rischio

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"Il Comune dell'Aquila e quelli del cratere rischiano allora la paralisi totale"

 "L'avventura del "concorsone" rischia di essere la vicenda piu' triste e pericolosa del dopo terremoto. A rischio, infatti, non c'e' solamente la tutela dei livelli occupazionali di questa citta', che sicuramente non brilla per opportunita' lavorative, ma anche la stessa ricostruzione che rischia di essere paralizzata da una procedura che, come ormai tutti hanno capito, sara' inficiata dagli inevitabili ricorsi amministrativi". E' quanto afferma in una nota Fabio Frullo, segretario regionale della Uil-Fpl.

"Infatti - ha aggiunto - le procedure concorsuali devono rispettare tutte le norme di riferimento, dalla Costituzione alla concertazione sindacale, dalla cd. "riforma Brunetta" alla mobilita' obbligatoria e la loro inadempienza puo' portare anche alla nullita' di diritto del concorso. Punti caratterizzanti che invece di essere onorati sono stati volutamente elusi. I ritardi sulla pubblicazione del bando, che doveva esserci prima il 14 agosto, poi il 28 agosto, poi ancora il 4 settembre e oggi tra 15 giorni, la dicono lunga sui punti deboli della procedura. E allora, dal 1 gennaio 2013, avremo una situazione drammatica visto che i precari avranno visto in quella data il contratto scaduto e la procedura concorsuale bloccata dai tanti ricorsi o, nel migliore dei casi, ancora non conclusa con una conseguenza reale e cioe' che nessuno piu' potra' portare avanti le pratiche della ricostruzione"

 "Il Comune dell'Aquila - ha detto sempre il segretario regionale Uil-Fpl - e quelli del cratere rischiano allora la paralisi totale che difficilmente potra' essere evitata con le parole rassicuranti di qualche ministro che appaiono come delle vere e proprie dichiarazioni d'inconsapevolezza. Il futuro della citta' andava garantito anche attraverso la continuita' occupazionale del precariato perche', cosi' come si e' pensato di provare una procedura "in deroga" alla legge, si sarebbero potute trovare soluzioni legittime che avrebbero garantito la permanenza delle attuali forze lavorative, cosi' come si e' fatto in situazioni analoghe a quelle dell'Aquila. Un vero e proprio pasticcio istituzionale nel quale tutte le forze di governo hanno una parte di responsabilita' e che rischia di creare un dramma senza precedenti non solamente per il futuro dei tanti lavoratori precari ma anche per una citta' che, economicamente e socialmente, stenta ancora a ripartire. Si pensi allora a una proposta, Nuova e Forte che sia in grado di dare risposte vere ai lavoratori e all'intera citta' e non si assecondino scelte sbagliate in partenza, questo e' il principale compito della politica".

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