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Pubblicato il 12/09/2012 07:07

Inchiesta Morosini, per il pm l'incidente probatorio è "rilevante"

pescara, morosini, livorno

"Potrebbero ricavarsi elementi fondamentali per l'esercizio dell'azione penale e per sostenere l'accusa"

Il pm del tribunale di Pescara, Valentina D'Agostino, titolare dell'inchiesta sulla morte del calciatore del Livorno Piermario Morosini, ritiene "rilevante" procedere con l'incidente probatorio. Questo in quanto "potrebbero ricavarsi elementi fondamentali per l'esercizio dell'azione penale e per sostenere l'accusa" nei confronti dei tre indagati per il decesso di Morosini, avvenuto il 14 aprile scorso allo stadio "Adriatico -Cornacchia" a seguito di un malore avuto durante la partita di calcio Pescara - Livorno.

L'incidente probatorio, gia' richiesto dal pm, sara' finalizzato all'accertamento delle cause del decesso, alla verifica del comportamento dei sanitari che sono intervenuti e hanno prestato soccorso a Morosini nell'immediatezza del malore e, in particolare, servira' a verificare se siano ravvisabili profili di negligenza, imprudenza e imperizia con riferimento alle procedure diagnostiche e terapeutiche seguite, anche in relazione al mancato utilizzo della strumentazione disponibile. Il pm, attraverso l'incidente probatorio, punta anche all'accertamento della corretta condotta che avrebbero dovuto tenere i sanitari secondo le regole che disciplinano la materia e alla verifica del nesso di causalita' tra la condotta colposa eventualmente ravvisabile nel caso concreto ed il decesso di Morosini. Ora spetta al gip decidere sulla richiesta di incidente probatorio.

Per la vicenda sono indagati per omicidio colposo il medico sociale del Livorno Manlio Porcellini, quello del Pescara Ernesto Sabatini, e il medico del 118 in servizio quel giorno allo stadio, Vito Molfese. 

 

 

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Sono tre gli indagati per omicidio colposo nell'inchiesta della Procura di Pescara sulla morte del giocatore del Livorno Piermario Morosini, avvenuta il 14 aprile scorso allo stadio "Adriatico -Cornacchia" a seguito di un malore avuto durante la partita di calcio Pescara - Livorno. Gli indagati sono il medico sociale del Livorno Manlio Porcellini, quello del Pescara Ernesto Sabatini, e il medico del 118 in servizio quel giorno allo stadio, Vito Molfese. Nel mirino dell'accusa il mancato utilizzo del defibrillatore. L'inchiesta e' coordinata dal pm Valentina D'Agostino.

La decisione del Pm Valentina D'Agostino di iscrivere i tre medici sul registro degli indagati prelude molto probabilmente alla richiesta di incidente probatorio davanti al Gip.

Secondo le conclusione del consulente del pm, Cristian D'Ovidio, il calciatore sarebbe morto per una malformazione cardiaca congenita. Ma resta aperto il quesito se l'uso di un defibrillatore avrebbe dato chance di sopravvivenza allo sfortunato calciatore del Livorno.

Durante l'incidente probatorio tutti gli atti del procedimento saranno valutati dai periti, comprese le testimonianze. Dopo l'udienza di incarico, nella successiva i periti depositeranno le loro conclusioni e illustreranno le loro posizioni . A quel punto il Gip dichiarera' chiuso l'incidente probatorio e rinviera' gli atti ai pm per le loro decisioni, cioe' se archiviare - sulla base delle opinioni dei periti del Gip - il fascicolo o rinviare a giudizio uno o piu' indagati per omicidio colposo, il capo di imputazione iscritto sul fascicolo sin dal primo momento. Gli inquirenti intanto spiegano che le indagini non sono ancora terminate.

I tre medici sono gli unici chiamati in causa per la morte del calciatore: la prima ricostruzione dei fatti vide intervenire per primo, e quindi secondo le procedure mediche diventare il leader del pronto soccorso, il medico del Livorno, Porcellini, e non il medico del 118. Il medico del Pescara, terzo indagato, era presente ai fatti.

"Qualora ci saranno i play-off e ci sara' la parola magica della vittoria, quella sara' solo per Piermario Morosini, ma ritengo ingiusto che sia stato accusato il nostro medico, che a Pescara non poteva fare di piu' di quello che ha fatto". Il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, difende, dai microfoni de 'La Politica nel Pallone - su Gr Parlamento' il proprio medico sociale 

"Tutti i medici che erano presenti, anche quello che era in tribuna, un luminare, hanno fatto tutto quello che potevano fare, poi c'e' stato il ritardo dell'ambulanza. Se fosse arrivata nei tre-cinque minuti con il defibrillatore forse sarebbe finita diversamente, ma lo lascio giudicare agli altri. L'avviso di garanzia a un medico che ha pianto, che ha assistito Morosini mi e' dispiaciuto", ha aggiunto Spinelli.

 

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