'Verrattí, Verrattí': alla fine di una serata da incorniciare in Champions League, i tifosi del Paris Saint-Germain non inneggiano al gigante Ibra, a un difensore di un altro pianeta come Thiago Silva, al Pocho Lavezzi o a Javier Pastore. Sono in piedi per gridare 'Paris est ici' (Parigi e' qui), che fa rima con 'Verratti'.
Diciannove anni, pescarese, il ragazzino che Carlo Ancelotti voleva tenere nascosto ('non ha ancora l'esperienza...') e' salito in cattedra e ha dettato a tutti i tempi.
Sembrava giocasse a memoria, a meta' fra Pirlo e De Rossi: tackles su ogni avversario che andava via, rilanci prontissimi, passaggi mai scontati e precisi. A cinque minuti dalla fine, il primo e unico veniale errore, non vede arrivare un avversario che gli porta via il pallone. Tutto il Parco dei Principi si e' fermato incredulo, sembrava che il ragazzino non potesse mai sbagliare. 'Non sono ancora come Zlatan - ha detto alla fine Verratti, che fra tutte le star costate milioni di milioni agli emiri del Qatar era certamente il meno noto al grande pubblico e quello dal quale i tifosi pretendevano di meno - lui e' capace di cambiare da solo l'andamento di una partita, non io. Io sono gia' contentissimo di complicare la vita ad Ancelotti nelle scelte'.
Altro dato positivo, Ibra lo adora e il fatto - come e' noto negli spogliatoi di mezza Europa calcistica - non e' indifferente: 'arrivando qui non lo conoscevo - ha detto Thiago Silva di Verratti - ma Ibra m'ha detto: vedrai, e' fortissimo e gioca come Pirlo'. Le Petit italien, cosi' lo chiamano i parigini a quali ancora sfugge il nome del playmaker di Pescara, si e' conquistato la scena e una parte da protagonista. France Football, L'Equipe, Le Parisien, i suoi voti in pagella oscillano fra l'8 e il 9.
Tutti pazzi per Verratti. Dopo lo scetticismo con il quale il 19enne di Manoppello è stato accolto al Paris Saint Germain, il centrocampista pescarese ha conquistato tutti, stampa e tifosi parigini compresi.
"Marco si e' ritrovato dalla Serie B con il Pescara a essere osannato al Parco dei Principi - spiega il suo agente, Donato Di Campli, in collegamento telefonico con Sky Sport 24 -. La sua forza e' che si diverte a giocare a calcio cosa che sta dimostrando di saper fare bene. E' rimasto un ragazzo normalissimo, qui a Parigi c'e' tutta la sua famiglia, alcuni amici, nel dopo-partita siamo andati a cena tutti insieme, ma senza clamori e grandi feste. Ha la serenita' di un ragazzo che sa giocare a calcio e che si sa divertire. E' arrivato a Parigi tra lo scetticismo generale, l'Equipe gli ha riservato due righe al suo arrivo, adesso e' in prima pagina. Leonardo credeva in Marco, ma ad altre persone vicine e all'interno del club ho assicurato io che sarebbe diventato un campione, perche' lui e' un campione dentro". Un ragazzo umile e riservato che non ama parlare di quello che avviene negli spogliatoi della sua squadra. "Su Ibra mi ha semplicemente detto che e' una bravissima persona e che gli sta molto vicino. Poi con Zlatan e' stato presentato lo steso giorno".
Per l'agente di Verratti il Psg "e' una squadra in costruzione che non ha ancora potuto schierare tutto il potenziale a disposizione di Ancelotti che e' incredibile". Intanto Verratti continua il suo processo di inserimento. "Comincia a dire qualche parola in francese - spiega l'agente -, con il tempo lo parlera' anche Verratti', con l'accento sulla i come lo chiamano i parigini". E intanto sta cercando gia' una nuova casa: "si' perche' i proprietari di quella dove abita adesso non gli permettono di mettere la parabola in balcone e non puo' seguire il Pescara".
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