La Fondazione Genti d'Abruzzo ha istituito l'Archivio Fotografico d'Abruzzo. L'iniziativa e' partita dal fotografo Giovanni Lattanzi, che ha messo a disposizione della Fondazione le oltre 40mila fotografie del suo archivio comprendente monumenti, centri storici e paesaggi della nostra regione. Tale documentazione, che si aggiunge alle oltre diecimila immagini dell'archivio fotografico gia' in possesso del Museo delle Genti d'Abruzzo, e' visionabile dal lunedi' al venerdi' dalle 9 alle 13 presso una postazione della Fondazione nella sede di Pescara e verra' gradualmente messa on line in bassa risoluzione. Coloro che vorranno utilizzare le foto in alta risoluzione potranno farlo pagando i relativi diritti secondo le categorie dei richiedenti.
"Questa convenzione e' soltanto l'inizio - ha spiegato il presidente della Fondazione Genti d'Abruzzo, Giulio De Collibus - poiche' molti altri noti fotografi tra i quali Adriana Gandolfi, Giovanni Tavano, Roberto Monasterio e Mauro Vitale si sono gia' dichiarati disposti a seguire la stessa strada, per cui l'archivio diventera' uno strumento di consultazione sulla nostra regione di straordinaria importanza. Potranno, in seguito, essere realizzate ricerche tematiche (ad esempio: i monumenti romanici d'Abruzzo) o itinerari turistico-culturali. I familiari dei nostri emigranti, se adeguatamente informati dell'esistenza del sito, potranno collegarsi all'indirizzo www.gentidabruzzo.it per conoscere i luoghi di provenienza dei loro padri e magari, vedendone le bellezze, saranno invogliati a visitarli".
L'ambizione dell'archivio e' quella di raccogliere e scannerizzare, paese per paese, le foto d'epoca che ancora esistono presso collezionisti e famiglie e costituire, in questo modo, la piu' straordinaria documentazione del presente e del passato della nostra regione. A tal proposito De Collibus ha rivolto un appello "a tutti gli abruzzesi che conservano delle foto storiche affinche' le portino alla Fondazione, dove provvederemo a scannerizzarle e a restituirle velocemente ai proprietari, allo scopo di renderle fruibili al grande pubblico".
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