Sono oltre 3.500 le persone che hanno visitato la mostra 'Il sentimento della natura. Pittori abruzzesi al tempo dell'Italia unita' allestita al museo d'arte moderna 'Vittoria Colonna' di Pescara. Non era mai capitato, nel capoluogo adriatico, che con un'iniziativa di questo tipo si riuscisse a coprire interamente le spese sostenute, fanno sapere gli organizzatori, che puntano ad arrivare a quota seimila presenze entro il 25 novembre, giorno in cui l'esposizione si concludera'.
La mostra - organizzata dalla Fondazione Paparella Treccia, con l'adesione del Presidente della Repubblica, e in collaborazione con il Comune di Pescara, la fondazione PescarAbruzzo e la Soprintendenza regionale per i beni storici, artistici ed etnoantropologici - ha come obiettivo quello di onorare la tradizione pittorica abruzzese del 19/mo secolo, presentando al pubblico quelle opere che hanno contribuito a diffondere la conoscenza della natura, delle tradizioni e dei costumi dell'Abruzzo.
Piu' di 100, nel complesso, le opere esposte: dal verismo sociale e paesaggistico di Teofilo Patini alla straordinaria potenza naturalistica di Francesco Paolo Michetti, con la sua profonda conoscenza dei riti e del folklore abruzzese; dalle atmosfere luminose di Pasquale Celommi, alla genialita' di Basilio Cascella, con i suoi nudi ed i suoi personaggi tipici della tradizione rurale. Non mancano, pero', i paesaggi, i ritratti e le scene bucoliche di altri grandi autori dell'epoca, come ad esempio Gabriele Smargiassi, Gennaro Della Monica e Paolo De Cecco, i quali, seppur meno noti, hanno comunque contribuito a diffondere il volto migliore dell'Abruzzo.
'Per l'importanza degli artisti e per numero di opere esposte - commenta il curatore e presidente della Fondazione Paparella Treccia, Augusto Di Luzio - si tratta di una mostra destinata a rimanere nella storia culturale dell'Abruzzo. C'e' stato un notevole afflusso di persone, molte delle quali provenienti da altre regioni e anche da altri Paesi. Nel registro dei visitatori, infatti, spiccano, tra l'altro, firme di danesi, brasiliani, scozzesi, venezuelani e inglesi. Persone - conclude - spesso inconsapevoli del patrimonio artistico abruzzese'.
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