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Pubblicato il 12/08/2013 11:11

Pietre che cantano fa tappa a Ocre

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"Devote passioni - Canti e danze nelle feste religiose aquilane tra Medioevo e Rinascimento", e' uno degli appuntamenti di maggior rilievo e prestigio del cartellone della XIV Edizione del Festival Internazionale di musica Pietre che cantano ed avra' luogo domani presso il Monastero di Santo Spirito di Ocre  
Inserito nel ciclo "Abruzzo primitivo, Abruzzo del mito", una delle due sezioni in cui il festival si articola quest'anno, il programma "Devote Passioni" e' stato realizzato grazie al finanziamento del Programma comunitario IPA Adriatico 2007-2013 - progetto Archeo.S (Lead Beneficiary il Teatro pubblico Pugliese): la serata sara' infatti aperta da un saluto dell'avvocato Paola di Salvatore, Autorita' di Gestione del suddetto programma. La serata offre al pubblico un significativo programma musicale, perfettamente corrispondente alle preziose opere d'arte esposte nella Mostra "La Sapienza risplende - Madonne d'Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento", allestita dalla Soprintendenza BSAE nella Chiesa del Monastero di Santo Spirito, riaperta al pubblico grazie ai recenti interventi di recupero e di restauro degli affreschi medievali che la ornano.
Il direttore artistico del festival, Luisa Prayer, ha invitato per l'occasione uno specialista di questo repertorio, il musicologo aquilano Francesco Zimei, a realizzare un progetto che evidenziasse la vitalita' e vivacita' dell'espressione medievale e proto-rinascimentale abruzzese. L'esecuzione dei brani in programma, affidata all'Ensemble Micrologus, uno dei complessi piu' prestigiosi in campo internazionale nell'interpretazione storicamente informata del repertorio medievale italiano, sara' introdotta da una conferenza di Francesco Zimei, che illustrera' il contesto storico-sociale e le peculiarita' espressive del programma facendo anche ricorso alla proiezione di immagini degli strumenti musicali suonati durante l'esecuzione, tutti documentati dalla coeva pittura locale: tra questi il raro e misterioso "buttafuoco", che proprio nei pagamenti dei musicisti venuti a suonare al Perdono riceve nel 1526 la sua prima attestazione assoluta.

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