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Pubblicato il 15/05/2014 12:12

SILENTIUM AURUM EST, Mario Vespasiani in mostra all'Alviani ArtSpace

pescara, Lucia Zappacosta, Alviani ArtSpace

Sarà inaugurata domenica 18 maggio, dalle 18 alle 21.30, la personale di Mario Vespasiani all'Alviani ArtSpace, spazio di ricerca e sperimentazione sul contemporaneo all'interno dell'Aurum di Pescara. La mostra, curata da Lucia Zappacosta, presenta gli ultimi lavori di questo affermato artista marchigiano che ispirato dal misticismo, dall'alchimia e dalla magia, propone un viaggio etereo che richiede il silenzio necessario al raggiungimento della conoscenza di sé stessi e dell'universo.

 

Vespasiani rinnova la percezione del viaggio mistico attraverso la ricerca di strumenti di lettura e di interpretazione dell'esistenza personale e universale. Le antiche cartine geografiche e i paesaggi astratti diventano quindi inaspettati strumenti di orientamento: nuove mappe terrestri e celesti che si incarnano in oggetti e contenitori magici. Pietre, borse ed altri oggetti acquistano nuove funzioni, indipendenti dalla loro natura e divengono immuni al passaggio del tempo. Mappe, bagagli e personaggi sono parte di un viaggio per riformulare la storia, censire i luoghi dello spirito e mettere da parte la conoscenza necessaria ad attraversare il luogo fisico verso un altrove metafisico.

 

Lo spettatore è guidato in un'esperienza che conduce alle porte dell'infinito: attraverso la partecipazione al gesto creativo, gli si offre la possibilità di astrarsi dalla sua condizione, dalla fragile realtà, e di dirigersi verso l'energia cosmica di conoscenza dell'universo. Al centro di questo viaggio silenzioso emerge la ricerca della parte essenziale di ogni essere umano e della totalità che ci avvolge tutti, che i platonici chiamavano Anima mundi che non è altro che la vitalità della natura, intesa come un'unica forza vivente, come un'unica volontà di vita.

 

Questa mostra è dunque una metafora della vita umana, in cui l'illuminazione si trova in un cortocircuito di equilibrio, trasformazione e movimento. Rappresenta un'esperienza che attraversa luoghi e relazioni, che riflette sui simboli magici, sulle geometrie delle forme e sul loro movimento. E' una mostra che invita a guardare in profondità poiché rappresenta un cammino alla ricerca dell'anima, parte essenziale di ogni essere umano, attraverso la dimensione trascendente del viaggio, che trasfigura la realtà.

 

Sarà possibile visitare la mostra fino al 29 giugno, dal martedi alla domenica e dalle 15,30 alle 19,30.

 

 

 

Mario Vespasiani, uno dei più imprevedibili talenti dell'arte italiana, nasce nel 1978, vive e lavora a Ripatransone, nelle Marche. La sua ricerca si muove dentro alcuni grandi interrogativi dell'umanità, come la concezione di spazio e tempo e il rapporto tra umano e divino. Utilizza un linguaggio simbolico ed evocativo e la sua pittura parla di un complesso itinerario dell'anima che porta lo spettatore a vagare nella memoria, in una mappa scandita da tappe precise: silenzio, mistero, contemplazione.
Nel 2008, a dieci anni dalla prima personale, realizza la mostra che avvia il progetto denominato "La quarta dimensione" attraverso il quale propone un dialogo con alcuni grandi maestri dell'arte italiana a lui particolarmente vicini in un determinato momento della ricerca: Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto. A 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d'Autore, nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 45° Biennale di Venezia e figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia dedicato ai più interessanti artisti italiani del futurismo ad oggi. Dal 1998 sono circa trenta le mostre personali documentate con volumi prodotti in serie limitata, arricchiti da testi critici, interviste e da testimonianze trasversali. Del suo lavoro se ne sono occupati oltre agli storici e ai critici d'arte, anche filosofi, scrittori, antropologi e teologi, tra cui Marco Vannini, Giuseppe Chiaretti, Luca Beatrice, Padre Giuseppe Santarelli, Maurizio Sciaccaluga.

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