L'Alviani ArtSpace, spazio di ricerca e sperimentazione sul contemporaneo all'interno dell'Aurum di Pescara, diretto da Lucia Zappacosta, apre le porte alla personale di Alessandro Cannistrà "Ascoltare più di uno di me" a cura di Marco Izzolino. L'inaugurazione è prevista per venerdi 18 luglio dalle ore 19 alle 23.30, mentre sarà possibile visitare la mostra dal martedi alla domenica, dalle 17 alle 21, fino al 7 settembre.
L'esposizione ruoterà attorno ad un'unica installazione, un'opera d'arte totale, che predilige il linguaggio della latenza e sfrutta il fumo, il fuoco e la materia per collegarsi alle più avanzate sperimentazioni delle avanguardie del Ventesimo secolo.
Tanti sono gli elementi presenti che rimangono nascosti, latenti: la tensione verso l'alto, il peso, il colore, la presenza di luce esterna alla superficie "dipinta", il suono. Cannistrà lavora per sottrazione, ma tutto rimane presente in forma potenziale. L'artista modifica "concettualmente" il bianco indifferenziato delle pareti della sala che si ripiegano a creare una modanatura aggettante e irregolare in grado di assorbire elementi interni ed esterni all'ambiente, ma anche la fantasia e le suggestioni di coloro che entrano all'interno dell'installazione. Come una nebbia uniforme, il nerofumo impedisce qualsiasi possibilità di orientamento. Ma ciò significa anche che tutte le possibilità restano aperte. Bastano poche modificazioni nella sua composizione perché l'osservatore possa credere di intravedere qualcosa di corporeo, il "fantasma" di una figura. La sensazione (ancestrale) è quella di trovarsi all'interno di un bosco; la luce soffusa crea grandi ombre che proiettano oltre al profilo dei corpi anche le immagini dei racconti e dei ricordi delle persone. La tensione verso l'alto si tramuta in una tensione verso la propria interiorità e la necessità di esternarla. Al centro dell'installazione un oggetto definito, liscio, spigoloso che sfugge alla forza di gravità in grado di calamitare il pensiero.
Questa mostra sintetizza in una sola installazione la ricerca artistica di Alessandro Cannistrà e rappresenta l'inizio della collaborazione dell'Alviani ArtSpace con diversi spazi di ricerca d'arte contemporanea in Italia. Il linguaggio di fumo e fuoco concettualizzato nella galleria "Officine dell'immagine" di Milano è stato utilizzato in una mostra da poco presentata presso il "Centro Cultural Borges" di Buenos Aires, organizzata dall'Ambasciata Italiana e dal Consolato Generale d'Italia, dall'Instituto Italiano di Cultura con la collaborazione del Governo della Città di Buenos Aires. Questo lavoro è stato, inoltre, esposto l'anno scorso allo Studio Lab, dipartimento di ricerca del "Liquid art system" di Capri.
Alessandro Cannistrà, nasce a Roma (1975) dove vive principalmente e lavora tra Roma, Milano, Berlino e Buenos Aires. Partecipa a seminari sull'arte contemporanea al M.L.A.C. Museo laboratorio, Università La Sapienza di Roma. Dal 2006 ha molte esposizioni in Italia e all'estero tra cui AbuDhabi, Art Basel (Basel e Miami) e l'Art Stage Singapore. Collabora con curatori internazionali come Andrea Bruciati per la sua mostra personale A.C. in Officine dell'Immagine, Beatrice Buscaroli, Lorenzo Canova per la "XV Quadriennale" di Roma del 2008, Simonetta Lux per "2800 Gr", Manuela Pacella "Les intermittences du coeur " 2012, Fabio Campagna "Bases" 2011 a Berlino. Tra le altre esposizioni: "Ludicantropia" Galleria Pio Monti, Roma," Inner Homeland " Belfast (UK), "Oggetto di Pensiero" galleria Toselli, 54° Esposizione Internazionale d'Arte, "Biennale di Venezia" e X Biennale D'Arte Contemporanea del Cairo, (Egitto).
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