Dopo una serie di rinvii, che erano iniziati a marzo scorso, si e'aperta questa mattina davanti al Tribunale di Chieti, ed e' terminata nel tardo pomeriggio, la prima udienza del processo per bancarotta fraudolenta a carico dell'ormai ex imprenditore della sanita' privata Vincenzo Angelini. Angelini con le sue accuse porto' all'apertura di un'inchiesta su un presunto giro di tangenti che lo stesso Angelini avrebbe elargito, inchiesta culminata a luglio del 2008 nell'arresto dell'allora presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco.
Durante l'udienza di oggi sono stati ascoltati il curatore fallimentare Giuseppina Ivone, i consulenti della Procura, ed un finanziere incaricati, ognuno in base alle deleghe ricevute dai magistrati inquirenti, di esaminare bilanci, fare verifiche su conti correnti di Angelini, sequestrare beni e quote societarie nell'ambito dell'indagine scaturita dal fallimento delle societa' che formavano il gruppo Villa Pini.
Ricostruite le movimentazioni di denaro fra le societa', fra le quali spiccano la holding Novafin e la Villa Pini srl. Le somme distratte ammonterebbero ad oltre 200 milioni di euro. Il processo e' stato aggiornato al 16 novembre per terminare l'esame di un consulente e consentire il controesame alla difesa. Con Angelini e'imputata anche la moglie Anna Maria Sollecito: oggi entrambi erano in aula mentre non c'erano altri imputati minori ovvero tre componenti del collegio sindacale.
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