Il giudice Chiara Schettini, da qualche tempo in servizio al tribunale dell'Aquila è stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare del gip di Perugia. Nel mirino degli inquirenti è finita la gestione di alcuni dei fallimenti piu' ricchi trattati dal tribunale di Roma . L'indagine è stata condotta dal procuratore Giacomo Fumu insieme al sostituto Manuela Comodi.
Gli inquirenti sono stati impegnati per tutta la giornata in perquisizioni e interrogatori a Roma.
La Schettini e' stata arrestata I magistrati del capoluogo umbro sono infatti competenti a occuparsi di tutti i procedimenti che riguardano i loro colleghi della capitale.
A carico del giudice sono stati ipotizzati reati quali il peculato e la corruzione, ma anche quello di falsita'. L'ipotesi degli inquirenti e' che da alcune delle maggiori casi di fallimenti trattati dalla Schettini siano stati sottratti beni ingenti. Per circa cinque milioni di euro ipotizzano i pm perugini. Operazioni illecite svolte - ritiene la procura di Perugia - con l'accordo di vari professionisti, come commercialisti e avvocati.
L'indagine e' stata avviata inizialmente a Roma e poi trasferita a Perugia per competenza. Nel fascicolo figurerebbero diversi indagati. Tra loro gli stessi avvocati e commercialisti ma anche alcuni magistrati romani.
Posizioni ora tutte al vaglio della procura di Perugia che sta anche cercando di ricostruire percorso e destinazioni dei beni che sarebbero stati sottratti dai fallimenti. Non e' escluso che in parte possano essere finiti anche all'estero.
La Schettini quale giudice del tribunale civile di Roma, nel 2000 si era occupata della parte giudiziaria della vicenda del cosiddetto utero in affitto. Il caso riguardava una coppia che aveva chiesto e ottenuto di fare l'impianto di un embrione congelato attraverso una maternita' surrogata, rinunciando poi pero' poi a proseguire nell'intervento.
Non e' comunque la prima volta che la procura di Perugia si occupa di vicende che riguardano il tribunale fallimentare di Roma. Gia' in passato i pm del capoluogo umbro avevano indagati su episodi scaturiti dall'Ufficio giudiziario della capitale.
Sull'arresto del magistrato in servizio 'da quest'anno' presso il tribunale dell'Aquila, Chiara Schettini, 'trasferita fuori concorso dal Consiglio Superiore della Magistratura, la Giunta Distrettuale abruzzese dell'Associazione Nazionale Magistrati - si legge in una nota - prende atto con disagio di quanto accaduto, convinta che, comunque, il merito delle vicende venga affrontato nelle aule di giustizia con i dovuti strumenti processuali'.
'Con riferimento alla copertura del gia' esiguo e insufficiente organico di giudici del Tribunale di L'Aquila, Ufficio presso cui pendono indagini e processi di natura complessa e delicata, conseguenti alle molteplici conseguenze sociali e giuridiche del sisma del 2009, le cui ferite sono assolutamente aperte e drammaticamente attuali - prosegue la nota - la Giunta auspica che le prossime scelte di Autogoverno avvengano con particolare attenzione. In questo ambito si pone anche l'attesa di tutti gli operatori di giustizia aquilani per la nomina del nuovo presidente del Tribunale di L'Aquila, che si spera il Consiglio Superiore della Magistratura voglia adottare quanto prima'.
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