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Pubblicato il 04/07/2013 08:08

Blitz di Goletta Verde contro Ombrina mare

goletta verde, ombrina mare

Stamattina l'equipaggio di Golette Verde, la storica campagna di Legambiente a difesa del mare e delle coste italiane, ha voluto ribadire la propria contrarieta' al progetto ''Ombrina Mare'' e al rilancio delle estrazioni petrolifere, con un blitz li' dove dovrebbe nascere la nuova piattaforma della Medoilgas Italia e la nave-impianto petrolchimico di primo trattamento. Un'azione dimostrativa e fragorosa che ha simulato i rischi che potrebbero derivare dalle attivita' estrattive visti dal Trabocco di Punta Tufano, ad Ortona (Chieti). Obiettivo: chiedere al Ministero dell'Ambiente di non firmare il decreto di Valutazione d'impatto ambientale per l'impianto di ''Ombrina Mare'', che dovrebbe nascere a sole 3 miglia dalla bellissima costa dei trabocchi e dall'istituendo Parco nazionale della costa teatina, nonostante la contrarieta' dei cittadini, delle amministrazioni locali e della Regione Abruzzo che non vogliono ipotecare il proprio futuro mettendo in pericolo ambiente, paesaggio, agricoltura, turismo e salute. ''Questa deriva petrolifera nell'Adriatico e nel Mediterraneo ci preoccupa molto e deve essere assolutamente fermata, a partire dall'abrogazione dell'articolo 35 del decreto sviluppo e delle altre norme pro trivelle - commenta Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - Un segnale importante arriva dalla direttiva europea sulla sicurezza delle operazioni offshore approvata nel giugno scorso, illustrata alle compagnie petrolifere dallo stesso Ministero dello sviluppo economico, che impone precisi vincoli al rilascio delle autorizzazioni, quali un'attenta valutazione del rischio, le garanzie che le societa' concessionarie forniscano le dovute garanzie economiche per coprire i danni derivanti da incidenti piu' o meno gravi e soprattutto la partecipazione del pubblico nell'iter del rilascio delle autorizzazioni. Tutti elementi che dalla semplice lettura del parere favorevole espresso dalla Comitato Via nazionale, non sembrano siano stati presi in considerazione nel caso di 'Ombrina Mare'''. ''Particolarmente grave la situazione, e altrettanto saranno le conseguenze, dunque, per l'Abruzzo - denuncia Legambiente - che, nell'inquietante quadro elaborato dall'ex ministro Passera, sarebbe condannato a regione petrolchimica. La Strategia energetica nazionale individua infatti, per l'Abruzzo, un elevato potenziale di sviluppo degli idrocarburi che, sotto la prospettiva di base logistica per lo sviluppo di nuove attivita' estrattive per l'intero Sud Italia, prefigura un vero e proprio distretto energetico del fossile''

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