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Pubblicato il 10/05/2013 17:05

Le motivazioni della sentenza di assoluzione di Luciano D'Alfonso

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'Il Collegio non riscontra i termini dell'imputazione di corruzione propria perche' le determine che hanno interessato la ditta Cardinale non sono affette da illegittimità'

Al Comune di Pescara non esisteva nessuna 'squadra d'azione' e, dunque, nessuna associazione per delinquere, come invece contestato all'ex sindaco D'Alfonso e ad altre otto persone.
A tal proposito, i giudici nelle motivazioni alla sentenza di assoluzione osservano che, 'oltre al dato indubitabile che gli imputati si conoscevano tra loro, gia' solo per il fatto che lavoravano tutti al Comune di Pescara, non e' dato cogliere il quid pluris di comune appartenenza delinquenziale all'interno dell'organigramma comunale che non sia il concorso nella commissione dei reati fine, utile per i reati fine, ma insufficiente per il reato autonomo associativo'.
Fanno anche presente, fra le altre cose, che il reato cosi' come contestato avrebbe avuto 'un ritorno di utili concreti solo per D'Alfonso' e non, dunque, per gli altri. Riguardo al project financing dei cimiteri cittadini, 'il Collegio ritiene che per tutte le imputazioni vada emessa pronuncia liberatoria per insussistenza del fatto: non si riscontrano - scrive - violazioni o profili sintomatici di illegittimita' ne' i termini dell'accordo corruttivo, proprio ed anche improprio'.
Nessuna irregolarita' neanche per quanto concerne i lavori di realizzazione della villa di Lettomanoppello, realizzati dalla ditta Cardinale. Al riguardo, nelle motivazioni si sottolinea che 'il Collegio non riscontra i termini dell'imputazione di corruzione propria perche' le determine che hanno interessato la ditta Cardinale non sono affette da illegittimità'. I giudici aggiungono anche che 'Cardinale non ha corrisposto utilita' economiche a D'Alfonso costruendogli l'immobile a Lettomanoppello'.
'Il collegio ritiene - scrivono - che tutti i calcoli nei quali si sono profuse le parti in modo encomiabile nel corso dell'istruzione a sconfessare le opposte ricostruzioni siano destinati a cedere il passo di fronte alla versione resa da Cardinale di non aver conseguito ricavi esorbitanti, ma neanche di essere andato in perdita'. A tal proposito, i giudici fanno riferimento ad una conversazione intercettata all'interno dell'automobile di Cardinale due mesi dopo l'arresto di D'Alfonso.

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