"Ho visto perizia, bravura, competenza, serietà. Ho detto a mio figlio che c'è spazio per avere fiducia", questo è uno dei passaggi dell'intervista a Luciano D'Alfonso, rilasciata a Rete 8 (come si vede nell'immagine, tratta da un fotogramma della trasmissione) all'indomani dell'assoluzione sancita dal tribunale di Pescara.
'Sto pensando ad un manifesto da affiggere a Pescara: E' finita la ricreazione...', dice ancora Luciano D'Alfonso che non si tira indietro dalla sfida per le regionali. 'Penso che l'Abruzzo meriti una competizione al piu' alto livello - chiarisce aderendo all'invito fatto dal Governatore Chiodi - Una giusta competizione la auguro all'Abruzzo, perche' in campo devono scendere idee, visioni importanti. Io per conto mio lavorero' da 'falegname' importante per ragionare sul programma'.
'L'Abruzzo deve ricostruire la sua identita' regionale, la nostra e' una terra che va ricongiunta alle sue esperienze collettive positive: in questo caso per esempio sto studiando la lezione della Brigata Maiella, cioe' quando gli abruzzesi animati da un comune progetto hanno dimostrato che non e' vero che una piccola regione sia condannata ad avere una piccola funzione'. Luciano D'Alfonso cita la straordinaria esperienza dei patrioti partigiani che nel 1943 da volontari risalirono la penisola al fianco degli alleati per liberare l'Italia dal nazifascismo.
D'Alfonso dice che pensa 'alla Brigata Maiella perche' e' l'evento storico piu' vicino e positivo a noi nel senso di grande momento collettivo'. 'Poi penso al Fucino, l'economia illuminata del teramano, il popolo della Sangro chimica, il movimento Jamme' mo' di Sulmona, Celestino V... il terremoto all'Aquila. Insomma sintesi, programma, qualita'. Bisogna unificare l'Abruzzo perche' non si sia soli in Europa, e pensare ad una alleanza naturale con Molise e Marche'.
Quattro anni fuori dalla politica, lui dice espressamente '50 mesi', ma anni anche di studio 'forzato'. 'Faccio un esempio: se si parla del porto di Pescara non si puo' non iniziare da fiume Aterno-Pescara - recita l'ex sindaco di Pescara -. A me non e' mancato il potere in se', ma come funzione formale per trasformare le idee in fatti. E se un potere mi verra' ridato spero di costruire nuove idee di citta', ricostruire quei diritti che oggi non hanno cittadinanza. rivedere il Patto di stabilita'. Fiscal compact? Un conto e' la spesa corrente, un altro quella per le infrastrutture: li' il pareggio di bilancio non puo' esistere', chiude D'Alfonso.
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La notizia è riportata dal quotidiano Il Tempo
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