Con l'intervento dell'avvocato di parte civile Wania Della Vigna e' cominciata all'Aquila la seconda udienza del processo d'Appello alla Commissione Grandi rischi, l'organo scientifico consultivo della Presidenza del Consiglio per il quale, nell'udienza precedente, il procuratore generale Romolo Como ha chiesto la conferma della pena a 6 anni di reclusione inflitta in primo grado ai sette esperti. Gli imputati, tutti scienziati ed ex vertici della Protezione Civile nazionale, parteciparono il 31 marzo 2009, cinque giorni prima del terremoto che devasto' L'Aquila e sono accusati di avere, al termine di quella riunione, falsamente rassicurato gli aquilani, sottovalutando il rischio sismico e innescando nella gente il cambio delle normali abitudini, come uscire di casa dopo scosse forti. L'avvocato Della Vigna, che assiste i famigliari di alcune vittime nel crollo della Casa dello Studente, in particolare i parenti di Hussein "Michelone" Hamade, si e' associata alla richiesta di conferma della pena del pg. L'udienza di oggi e quella di domani sono dedicate a parti civili e difese. Solo due gli imputati in aula, Bernardo De Bernardinis ed Enzo Boschi, molte assenze anche tra gli avvocati difensori. I condannati in primo grado a 6 anni per omicidio colposo e lesioni personali colpose sono Franco Barberi, all'epoca presidente vicario della Commissione Grandi rischi, De Bernardinis, gia' vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Boschi, all'epoca presidente dell'Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di Fisica all'Universita' di Genova, e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile.
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