Quattro studenti scampati al crollo della Casa dello studente dell'Aquila, nella notte del terremoto, hanno scritto una lettera all'indomani della sentenza di condanna emessa dal tribunale nei confronti di quattro persone per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose.
Ana Paola Fulcheri, Stefania Cacioppo, Cinzia Di Bernardo e Hisham Shahim hanno voluto affidare il loro pensiero-denuncia ad una lettera inviata all'avvocato Wania Della Vigna che ha rappresentato gli interessi di 11 parti civili nel corso del processo. 'Non siamo vittime del terremoto ma siamo vittime della responsabilita' umana, della superficialita', della negligenza degli uomini, specie dei professionisti', hanno detto tornando alla notte del terremoto. Nel sottolineare di aver letto molto attentamente la perizia del superconsulente del tribunale Maria Gabriella Mulas, i giovani hanno spiegato che 'purtroppo quella che ora e' una consapevolezza, per noi e' stata la paura di quelle ore la paura di quelle ore la paura di non farcela la paura di morire'.
'Siamo certi di essere quattro studenti miracolati che in un modo o nell'altro, il fato, il destino oppure qualcuno al di sopra di noi ha voluto che oggi fossimo ancora qui. Percio' abbiamo un dovere morale di essere qui nell'aula di giustizia, come testimoni di quanto accaduto per ricordare, ogni volta con tanto dolore, i fatti e gli eventi di quei giorni, di quella tragica notte'. Anche se per i quattro giovani sopravvissuti, 'l'unica vera giustizia sarebbe avere qui con noi Michelone, Alessio, Angela, Francesco, Davide, Marco, Luca e Luciano'.
'Cosi' purtroppo non e' - si legge ancora nella lettera - loro sono morti e noi, i miracolati, con le nostre lesioni del corpo e dell'anima, ci trasciniamo le nostre esistenze con il dolore, la sofferenza di chi ha visto morire con i propri occhi gli amici fraterni e ha pensato che anche la propria fosse ormai arrivata'. I quattro giovani hanno anche chiesto al giudice, Giuseppe Grieco, di assicurare la 'giustizia che meritiamo noi, soprattutto i familiari' degli amici che non ci sono piu'.
L'avvocato Della Vigna ieri ha annunciato un'azione civile contro la Regione Abruzzo, ente proprietario della Casa dello studente, 'pertanto per le leggi civili responsabile dei danni cagionati dal crollo', esclusa d'ufficio tra i responsabili civili quando per otto dei dieci indagati e' stato accettato il giudizio abbreviato.
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