Un detenuto extracomunitario e' stato salvato dagli agenti di polizia penitenziaria del carcere teramano di Castrogno, nel pomeriggio, da un tentativo di suicidio. Il tunisino, 35 anni, recluso per reati legati allo spaccio di droga, ha infilato la testa tra le sbarre della feritoia della porta blindata della sua cella. Vano il tentativo di estrarla da parte degli agenti: e' stato necessario l'intervento dei Vigili del fuoco che hanno dovuto segare le sbarre. L'uomo e' stato quindi trasferito in infermeria.
Non e' la prima volta che il tunisino si rende protagonista di simili gesti. Già in altre due occasioni avrebbe provato a togliersi la vita. Sull'episodio interviene il segretario provinciale del Sappe, il sindacato piu' rappresentativo degli agenti di Polizia penitenziaria, Giuseppe Pallini, che accusa l'amministrazione regionale penitenziaria di non prendere in giusta considerazione l'emergenza assistenza sanitaria psichiatrica per i detenuti del carcere di Castrogno, ma nello stesso tempo critica anche la Asl di Teramo che, all'indomani della convenzione stipulata con l'amministrazione penitenziaria, non ha ancora attrezzato adeguatamente le celle per ospitare detenuti con patologie a rischio suicidio
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