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Pubblicato il 16/11/2012 18:06

Teramo, dissequestrato il laboratorio per la fecondazione assistita

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Accolto il ricorso di Varrassi

Il laboratorio per l'inseminazione artificiale dell'unità operativa semplice a valenza dipartimentale di fisiopatologia della riproduzione medicalmente assistita del Mazzini di Teramo è stato dissequestrato. I giudici del riesame hanno, così, accolto il ricorso presentato dal direttore generale della Asl di Teramo, Giustino Varrassi, contro il sequestro disposto lo scorso 18 ottobre. Secondo quanto si era appreso, la magistratura era intervenuta a seguito di una ispezione condotta dai carabinieri del Nas di Pescara che avevano accertato la carenza di alcuni documenti necessari e propedeutici all'attivazione del servizio, prima tra tutti l'iscrizione al registo dell'Istituto superiore di sanità.

Il laboratorio fino a ieri "sigillato", dedicato alla capacitazione del seme e all'inseminazione. torna attivo ma di fatto non riprende l'attività perchè appunto si sta completando l'iter autorizzativo. Proprio a questo proposito lunedì prossimo è previsto un sopralluogo - dietro autorizzazione all'accesso da parte della magistratura, necessario per via del sequestro in atto - per la valutazione dell'idoneità dei locali ai requisiti di legge.

Soddisfazione e' stata espressa dal coordinatore del centro d'inseminazione artificiale medicalmente assistita, Francesco Ciarrocchi. "La mia fiducia nella magistratura e' stata ripagata - dice Ciarrocchi. Abbiamo messo in piedi la struttura con grande amore e dedizione per offrire un punto di eccellenza nazionale. Comunque ora compiremo i passaggi burocratici necessari e metterci in regola. Oltretutto al sostituto procuratore della Repubblica di Teramo era stata presentata l'istanza di togliere temporaneamente i sigilli, lunedi', per permettere alla commissione Asl di poter verificare la sussistenza dei requisiti ambientali e tecnologici necessari all'attivazione del servizio di procreazione assistita". 

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