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Pubblicato il 26/08/2012 20:08

Abruzzo, dal 2002 prezzi aumentati del 26%

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La Cgia di Mestre fornisce i dati della crescita dei prezzi. Volano

 

A dieci anni dall'introduzione dell'euro i prezzi sono aumentati soprattutto al Sud. A far segnare il maggior incremento sono stati prodotti come le bevande alcoliche e i tabacchi, le ristrutturazioni/manutenzioni edilizie, gli affitti delle abitazioni e i combustibili/bollette domestiche, nonche' i trasporti. 

Per quanto concerne le principali tipologie di prodotto, spesso anche con la scusa dell'euro, i prezzi che hanno subito i rincari piu' consistenti sono stati quelli delle bevande alcoliche e dei tabacchi (+63,7 per cento), quello delle manutenzioni/ristrutturazioni edilizie, gli affitti, i combustibili e le bollette di luce, acqua e gas e asporto rifiuti (+45,8 per cento), nonche' dei trasporti (treni, bus, metro +40,9 per cento).

A confermarlo sono i dati statistici elaborati dall'ufficio studi della Cgia di Mestre. Tra il 2002 e il luglio di quest'anno, l'inflazione media italiana e' cresciuta del 24,9 per cento. L'Abruzzo fa registrare un dato leggermente superiore al trend nazionale, del 26% per la precisione. In Calabria si e' registrato l'incremento regionale piu' elevato: +31,6 per cento. 

"E' opportuno sottolineare che il maggior aumento dei prezzi registrato nel Sud non deve essere confuso con il caro vita. Vivere al Nord - spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - e' molto piu' gravoso che nel Mezzogiorno. Altra cosa, invece, e' analizzare, come abbiamo fatto noi, la dinamica inflattiva registrata in questi ultimi dieci anni. La maggior crescita dell'inflazione avvenuta nel Sud si spiega con il fatto che la base di partenza dei prezzi nel 2002 era molto piu' bassa rispetto a quella registrata nel resto d'Italia. Inoltre, - prosegue Bortolussi - a far schizzare i prezzi in questa parte del Paese hanno concorso anche il drammatico deficit infrastrutturale, la presenza delle organizzazioni criminali che condizionano molti settori economici, la poca concorrenza nel campo dei servizi e soprattutto un sistema distributivo delle merci molto arretrato e poco efficiente". 

 

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