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Pubblicato il 13/09/2013 19:07

Cgia, l'aumento dell'Iva sulla benzina costerebbe fino a 377 euro

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Se fosse confermato l'aumento dell'Iva, dal 2011 ad oggi si conterebbero ben 7 aumenti delle accise sui carburanti e due incrementi dell'Iva con un aggravio sull'automobilista medio fino a 377 euro. Secondo un'analisi effettuata dall'Ufficio studi della CGIA rispetto al 2010, una famiglia media italiana con un auto alimentata a benzina che, secondo i consumi medi rilevati dall'Istat, percorre circa 15.000 chilometri all'anno con un consumo di circa 900 litri di carburante, ha subito in questi ultimi 3 anni un rincaro di 216 euro. Se tra poco meno di una ventina di giorni l'aumento dell'Iva verra' confermato, l'aggravio salira' a 219 euro Molto peggio sono andate le cose per chi dispone di un'autovettura di media cilindrata alimentata a gasolio. A fronte di una percorrenza media annua rilevata dall'Istat pari a 25.000 chilometri all'anno che da' luogo ad un consumo annuo di circa 1.300 litri di gasolio, il rincaro subito nelle aree di servizio a seguito degli aumenti delle accise e dell'Iva avvenuti negli ultimi 3 anni e' stato di 372 euro. Se dal prossimo primo ottobre l'aumento dell'Iva verra' confermato, l'aggravio salira' a 377 euro. ''I risultati emersi da questa elaborazione ci devono servire da monito - sottolinea il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - Ricordo che l'80% circa delle merci in Italia viaggia su gomma. Se l'aumento dell'Iva non verra' bloccato, quasi sicuramente registreremo un rincaro generalizzato dei prezzi di tutti i beni che quotidianamente troviamo sugli scaffali dei negozi o dei supermercati. Non dobbiamo scordare che dall'inizio della crisi alla fine del 2012, il Pil nazionale e' diminuito di 7 punti percentuali e la spesa delle famiglie di 5. Questa caduta di 5 punti corrisponde, in termini assoluti, ad una diminuzione media della spesa pari a circa 3.700 euro a famiglia. Se non scongiuriamo il ritocco dell'Iva corriamo il pericolo di penalizzare ulteriormente la domanda peggiorando la situazione economica delle famiglie e quella delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi che vivono quasi esclusivamente di consumi interni''. Gli incrementi subiti dalle accise sui carburanti cosa sono andati a finanziare la cultura e lo spettacolo, gli interventi umanitari a favore degli immigrati arrivati nel nostro Paese dal nord Africa, la messa in sicurezza dei territori della Liguria e della Toscana colpiti dall'alluvione del 2011 e la ricostruzione delle zone terremotate dell'Emilia e dell'Abruzzo

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