Il 64% dei giovani italiani e' propenso ad andare a vivere lontano, il 37% ha inviato il suo curriculum all'estero (tra le mete piu' ambite Francia, Svizzera e Inghilterra) e il 25% e' disposto ad essere sottopagato. Sono i dati che emergono da un recente sondaggio dell'Osservatorio 'Work in Progress - Centro di ricerche sociali sul lavoro e le nuove forme di occupazione', guidato dall'avvocato giuslavorista Tommaso Dilonardo, che, alla vigilia del summit europeo tra Italia, Francia, Germania e Spagna, sulle politiche per l'occupazione giovanile, indica alcune possibili 'ricette'.
"Forse - spiega Dilonardo - a essere poco flessibile e' la stessa politica, incapace di interpretare i tempi e percio' di promulgare leggi efficaci, chiusa in un dibattito ideologico distante dalle reali esigenze lavorative dei giovani. E' necessaria una politica comune europea per risanare l'economia e favorire l'occupazione, in primis quella giovanile. E' necessario, inoltre, eliminare la burocrazia: i dati sull'occupazione devono essere gestiti on line, sia per l'incontro di domanda e offerta di lavoro sia per l'espletamento di tutte le procedure necessarie per assumere o licenziare una persona. La banca dati di cui parlo, e' utile dirlo, deve essere unica".
"Un'altra soluzione sarebbe defiscalizzare le nuove assunzioni per un tempo limitato, in attesa di riforme organiche della materia, e defiscalizzare i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Il legislatore dovrebbe rendere conveniente, sotto tutti i punti di vista, economico, burocratico, finanziario, per i datori di lavoro, al contrario di cio' che avviene oggi, assumere una persona in piu', piuttosto che richiedere ore di straordinario ai dipendenti gia' in forza. Infine, semplificare i contratti atipici per renderli appetibili per gli imprenditori".
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