Il superamento della crisi dell'editoria passa per i giovani. A sottolinearlo e' il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all'Editoria, Giovanni Legnini, che in un'intervista alla 'Stampa' spiega: "E' un problema per noi prioritario. Non possiamo dire che i giornali debbono innovarsi, passare all'online, corrispondere a tutte le spinte innovative prescindendo dalle assunzioni dei giovani". Parlando dell'accordo sull'Editoria raggiunto martedi' tra il governo e l'intera filiera del settore, Legnini osserva che "per la prima volta tutte le parti coinvolte si riconoscono in una piattaforma condivisa sulla quale innestare i prossimi interventi normativi".
E aggiunge: "Guardare avanti e non indietro. E' questo il tratto distintivo che trova massima evidenza nelle dinamiche relative alle crisi aziendali. Non abbiamo detto rifinanziamo tout court gli ammortizzatori sociali e i prepensionamenti, ma piuttosto che dobbiamo sostenere i piani di ristrutturazione aziendale che vanno verso l'innovazione. A fronte di progetti concreti, metteremo a disposizione strumenti per l'accesso al credito, incentivi per l'assunzione dei giovani e, quindi, anche ammortizzatori e sostegni all'uscita". Sul fronte delle risorse, spiega il sottosegretario, "il governo sta valutando il da farsi", mentre sulle assunzioni dei giovani insiste: "Ci sono dei vincoli normativi frutto di un contesto storico molto diverso dall'attuale. A oggi, se io editore licenzio giornalisti non posso assumere dei giovani perche' e' considerato un modo di eludere le regole e gravare oneri impropri sul bilancio pubblico. Ma il ricambio generazionale e' una necessita' ineludibile, indotta dalle trasformazioni in atto".
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