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Pubblicato il 30/01/2015 15:03

Jobs act, Loy (Uil): modifiche per incentivi a chi non licenzia

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 "Temiamo che alla fine di questo forte incentivo le aziende, potendo licenziare piu' facilmente, si libereranno delle persone e questo andrebbe evitato. Basterebbero pochi suggerimenti, come premiare le aziende che stabilizzano, che non licenziano nei primi tre anni, e dare l'incentivo anche dopo, per chi non licenzia. Speriamo che almeno successivamente questi suggerimenti vengano accolti". Lo ha detto il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, a proposito del Jobs act, a margine di un seminario organizzato dalla Uil Abruzzo a Pescara

 "Sta succedendo in molte aziende una cosa facilmente prevedibile: inviti a licenziarsi - ha sostenuto - per essere riassunti dopo sei mesi, cosi' l'azienda prende la decontribuzione. Vanno messi alcuni paletti, non vanno pagate le aziende disoneste, ma vanno pagate le aziende virtuose. Si e' ancora in tempo attraverso alcune modifiche al Jobs act e ai decreti per evitare paradossi di questo tipo". "Speriamo tutti che il Jobs act sia lo strumento giusto, ma siamo notoriamente molto critici perche' non crediamo che con maggiore facilita' di licenziamento si crei piu' occupazione". Per il segretario Loy "c'e', pero', sicuramente un effetto positivo ed e' il fatto che le aziende assumendo persone risparmiano sui contributi pagati"

 "L'Italia ha bisogno di un presidente della Repubblica garante dell'unita' nazionale e della coesione sociale. Mattarella ha una lunga esperienza, e' una persona equilibrata e ha dimostrato di non essere un estremista in senso culturale, quindi puo' avere queste caratteristiche". Lo ha detto il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, a margine di un seminario organizzato dalla Uil Abruzzo a Pescara. Secondo Loy, i lavoratori, 20 milioni di persone, si "sentono messi da parte" e il valore del lavoro viene accantonato "a favore del valore dell'impresa". Di conseguenza per il segretario e' importante un presidente che sia garante della coesione sociale del Paese. 

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