"La segreteria della Uil Abruzzo ha discusso della sempre piu' deteriorata situazione fiscale in Abruzzo. Al posto della fiscalita' di vantaggio, che anni fa veniva raccomandata alle regioni del Sud, e quindi anche all'Abruzzo, per essere piu' attrattive di nuove imprese, si e' installata una pesante e crescente fiscalita' di svantaggio. Senza dimenticare che la media nazionale e' quella di una nazione che esagera con le tasse". Lo scrive, in una nota il segretario della Uil Abruzzo Roberto Campo il cui sindacato "chiede alla Regione e ai Comuni scelte decise per intanto riallineare l'Abruzzo alla media nazionale e subito dopo programmare un alleggerimento del peso del fisco sul lavoro e sull'impresa, insieme con il resto d'Italia, si spera, e piu' del resto d'Italia". "Su IMU-TASI la batosta nazionale, ma in Abruzzo - rileva Campo - spesso pesa di piu'. Nelle citta' capoluogo di provincia, la media del costo annuo della TASI prima casa per il 2015 e' di 230 euro (l'acconto di giugno, quindi, pesa 115 euro). Pescara e' a 250 euro e Chieti a 238 euro. Sotto la media nazionale L'Aquila, con 202 euro, e Teramo (171 euro). Sull'Irpef regionale - ricorda il segretario - l'accordo che facemmo con la Giunta Chiodi il 30 novembre 2012 e' rimasto un episodio isolato (22 milioni di tagli all'addizionale regionale Irpef) cosi' come l'introduzione degli scaglioni di reddito al posto dell'aliquota secca all'1,73%, che poi e' tornata in vigore. Chiediamo alla Giunta D'Alfonso un piano graduale ma strutturale di riassorbimento integrale della maggiorazione dell'addizionale Irpef dello 0,50 che scatto' a causa dell'extra deficit sanitario e la reintroduzione degli scaglioni di reddito. La possibilita' di spalmare in 7 anni il disavanzo di circa 500 milioni accumulato nel tempo dalla Regione e la graduale estinzione di alcuni debiti cartolarizzati devono essere utilizzati per un'inversione di tendenza in direzione della riduzione delle tasse regionali"
Anche per l'Irap regionale - prosegue Campo - l'accordo del 30 novembre 2012, con il taglio di 18 milioni di Irap, e' rimasto un episodio senza seguito. Sull'Irpef comunale partiamo da un pessimo quadro, che vede scendere di anno in anno la spesa per il personale, ciononostante cresce la spesa corrente. In Abruzzo, la spesa per il personale passa da 207 euro pro-capite nel 2012 a 202 nel 2013 e a 198 nel 2014, ma la spesa corrente sale sempre: 849 euro nel 2012, 862 nel 2013, 869 nel 2014. E con la spesa, sale l'addizionale comunale Irpef: 61 euro pro-capite nel 2012, 66 nel 2013, 71 nel 2014. Oltre al peggioramento quantitativo, abbiamo tanti casi di deterioramento qualitativo. Un esempio di incivilta' fiscale - denuncia il segretario della Uil Abruzzo - e' il Comune di Pescara, che non ha mai voluto introdurre gli scaglioni di reddito, ma dove vigeva l'esenzione dall'addizionale comunale per i redditi sotto 16.040 euro, un sistema molto discutibile perche' rischia di premiare troppi finti poveri e pochi lavoratori, che sono il vero soggetto che regge il sistema fiscale. Invece di evolversi finalmente verso gli scaglioni di reddito, il Comune di Pescara ha deciso che quest'anno l'esenzione secca on/off varra' sotto i 10.000 euro. Molti evasori ringrazieranno, mentre nemmeno i disoccupati in regime di Naspi ne' le pensioni al minimo potranno averne alcun beneficio. Aumentano le consulenze esterne, tagliano la spesa sociale, aumentano le tasse, in un quadro sgovernato di pre-dissesto". Dura la conclusione del sindacalista: "Il sistema attuale va verso il disastro: cresce la spesa corrente, cresce il debito, crescono le tasse... Scelte come gli 80 euro non invertono la tendenza. Bisogna cambiare simultaneamente a tutti i livelli. Il fisco locale va fermato nella sua corsa e riformato introducendo gli scaglioni. Per la Uil, la politica fiscale e' una priorita'", dice infine Rberto campo
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