"Nel 2015, il mese di maggio e' quello con il maggiore ricorso alla cassa integrazione. In Italia (+7,4 su aprile), ma ancora di piu' in Abruzzo (+50,2%). E questo nonostante la cassa in deroga non sia piu' uno strumento di grande utilizzo, per la scelta fatta dal Governo di avviarla all'estinzione". Il dato e' del segretario generale della Uil Abruzzo, Roberto Campo. "In Italia, la cassa integrazione ha tutelato, nel mese di maggio, oltre 380mila lavoratori; in Abruzzo, piu' di 12.500 (4mila in piu' rispetto ad aprile). Rispetto ai primi 5 mesi del 2014 - prosegue il sindacalista - la cassa e' scesa di 1/3, in Italia come in Abruzzo (ma pesa il crollo della cassa in deroga, che in Abruzzo ha funzionato per solo un quarto delle ore rispetto al 2014, e non perche' servisse meno, ma perche' il Governo ha deciso di tagliare questa tutela). Non abbiamo, dunque, imboccato una via lineare alla ripresa, ma ci sono ritorni di febbre. Da tenere presente anche il dato della produzione industriale, in flessione ad aprile (-0,3 rispetto a marzo). Il problema principale - osserva Campo - e' tuttora la stasi dei consumi, che tiene giu' la domanda interna. Come rilevato nel rapporto Banca d'Italia sull'Abruzzo, questa situazione accentua la dicotomia tra grandi e piccole imprese; imprese esportatrici e imprese prevalentemente o del tutto legate al mercato interno. I dati Istat sulle esportazioni nel I trimestre 2015 evidenziano la particolare sofferenza dell'apparato produttivo abruzzese, che nonostante i successi nel sette auto motive, complessivamente vede scendere del -2,3 il suo contributo alla variazione delle esportazioni nazionali". "E' chiaro - sostiene la Uil - che si dovrebbe intervenire con politiche che aiutino la ripresa, a cominciare dagli investimenti pubblici. In Abruzzo, invece, si e' creato un buco tra la chiusura della programmazione 2007-2013 e la partenza della nuova 2014-2020. Il 2015 rischia di essere sprovvisto di investimenti pubblici, se non quelli della coda della vecchia programmazione". Abbiamo chiesto alla Regione qual e', se c'e', il piano di investimenti pubblici 2015 per l'Abruzzo, considerando tutti i fondi e le fonti possibili: non abbiamo avuto alcuna risposta", dice il segretario che, infine, aggiunge: "E' inoltre ora di definire qual e', se c'e', la politica fiscale regionale e sub-regionale per l'Abruzzo, con un piano serio di altola' ad ulteriori aumenti, e di riduzione, graduale ma strutturale, delle tasse sul lavoro, su lavoratori e pensionati, e sulle imprese"
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