A settembre 2013 sono state aperte 40.631 nuove partite Iva; in confronto al corrispondente mese dello scorso anno si registra un lieve incremento ( +0,7 % ). E' quanto rileva l'Osservatorio partite Iva del ministero dell'Economia. Relativamente alla distribuzione per natura giuridica, la quota delle persone fisiche nelle aperture di partita Iva e', al solito, fortemente maggioritaria (76,8%) ; le societa' di capitali si attestano al 17,3 %. Rispetto al settembre 2012 si nota che solo le societa' di persone mostrano un calo d i aperture ( - 20,5 %) . Riguardo alla ripartizione territoriale , il 42,1 % delle aperture e' stato registrato al Nord, il 23% al Centro e circa il 35 % al Sud ed Isole; il confronto con settembre dello scorso anno mostra aumenti di oltre il 10% in Valle d'Aosta e in provincia di Trento, mentre i cali piu' marcati sono avvenuti in Abruzzo ( - 9,1%) e Molise ( - 7,9%) . La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva: il 26 % del totale, seguito dalle attivita' professionali con il 12,4% e dal settore edilizio con il 9,8%
Rispetto al settembre 2012 , si sono avuti sensibili aumenti nel comparto finanziario - assicurativo (+23,9%) ed immobiliare ( + 10,6%), mentre diminuzioni m arcate si sono manifestate nell'istruzione ( - 14,8%) e nel settore artistico/sportivo ( - 8%) . Stabile il settore delle costruzioni (+0,8%) In relazione alle persone fisiche , si apprezza un leggero aumento della quota maschile, cui appartiene circa il 64 % di aperture di partite Iva . Quasi la meta' delle aperture e' dovuta a giovani fino a 35 anni e poco piu' di un terzo alla classe 36 - 50 anni . Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno, solo la classe oltre i 65 anni mostra una flessione , le altre segnano incrementi piu' o meno contenuti . Delle nuove partite iva aperte da persone fisiche, 10.687 (pari al 26,3% del totale delle aperture ) hanno aderito al regime fiscale di vantaggio riservato ai giovani sotto i 35 anni ed ai lavoratori in mobilita'; tale regime limita per cinque anni l'imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati, esonerando da Iva e Irap.
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