Sono partiti questa mattina dalla piazza della vecchia stazione di Pescara i balneatori abruzzesi che hanno voluto con una manifestazione ribadire il proprio no alla Direttiva Bolkestein. I rappresentanti delle varie categorie in testa al corteo, da Riccardo Padovano (Sib-Confcommercio) a Cristiano Tomei (Cna- Balneatori) per arrivare ad Antonio La Torre. Insieme a loro i rappresentanti delle Istituzioni, a cominciare dal sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia. Nel corteo spiccavano molte bandiere della Spagna, perché con una legge il paese iberico avrebbe previsto la possibilità di trasferire al patrimonio disponibile dello Stato le aree precedentemente classificate come demanio marittimo. Un esempio da seguire secondo molti dei manifestanti ma sul quale pesa sempre la decisione finale dell'Europa che potrebbe dire no all'escamotage.
"No alle aste! Difendiamo il futuro del turismo balneare". Con questo slogan circa 400 persone stanno attraversando in segno di protesta il centro di Pescara per manifestare contro la direttiva Bolkestein e la politica che il governo nazionale sta seguendo per l'applicazione in Italia di questa normativa. Il corteo e' aperto da un furgone sul quale sono stati montati due ombrelloni da spiaggia e una bara. Subito dopo sfilano i manifestanti che possono contare sulla presenza di molti dei sindaci dei 19 comuni costieri della regione, tra cui Mascia e Monticelli, e il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa. Per l'occasione e' stato confezionato anche un manifesto funebre per celebrare il decesso del turismo balneare. In Abruzzo ci sono 700 stabilimenti balneari e diecimila posti di lavoro da salvaguardare
Al corteo, accompagnato dalla canzone "Gente di mare", si sono uniti il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio e l'assessore regionale Carlo Masci. I balneatori sfilano con le bandiere della Spagna considerato che il Governo spagnolo e' intervenuto nel settore per prolungare le concessioni mentre quello italiano non lo ha fatto. La prima tappa del serpentone umano e' stata piazza Italia dove hanno preso la parola il sindaco Mascia e il presidente Testa che hanno detto di essere a fianco della categoria e contro la politica del Governo anche a causa della mancata concertazione del ministero guidato da Gnudi sull'applicazione della direttiva Bolkestein. I balneatori chiedono che il Governo non vada da solo a Bruxelles, il 6 novembre, ma con delegazioni di amministratori pubblici e imprese, anche perche' non si conosce la proposta che il ministro avanzera' in quella sede.
Al loro fianco anche i pescatori dell'Associazione Armatori, la cui attivita' e' paralizzata da mesi a causa del mancato dragaggio del porto. "Ci dispiace - ha detto Mimmo Grosso parlando a nome degli armatori - non aver potuto fornire il pesce fresco alle attivita' balnerai nei mesi estivi". Grosso ha anche parlato della "normativa europea che vieta tante cose nel settore della pesca. Il nostro mare viene classificato come mare del Nord, si introducono principi normativi che non stanno ne' in cielo ne' in terra e quindi anche noi prima o poi scenderemo in piazza". Per Grosso c'e' in atto una "guerra" che il mondo della pesca sta "combattendo e che ci porta allo stremo".
"La Regione Abruzzo andra' a Bruxelles. E ci andremo sia che ci invitino sia che non ci invitino". Lo ha detto questa mattina l'assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio intervenendo alla manifestazione di protesta organizza dagli imprenditori balneari contro la direttiva Bolkestein e la politica portata avanti dal governo Monti per la sua applicazione in Italia. "Questa mattina, ha detto l'assessore, abbiamo fatto partire una richiesta affinche' il Governo non vada da solo in Europa per cui accompagneremo il Governo, se ce lo consentira'. Altrimenti, andremo lo stesso - ha aggiunto l'assessore. E' necessario fare i salti mortali per capire come si possono salvaguardare le oltre trentamila imprese balneari e il turismo italiano - ha proseguito Di Dalmazio. Quindi si deve andare in Europa e fare una battaglia, lasciando momentaneamente da parte il decreto del ministro".
"E' mancata la concertazione con il settore delle imprese balneari, che rischia di vedere vanificati gli sforzi e gli investimenti di anni. E' cio' che rimprovero al Governo Monti e al ministro Gnudi. Ad oggi, infatti, non sappiamo cosa andra' a dire a Bruxelles il 6 novembre e non sappiamo se portera' avanti o meno il principio dell'asta, che i balneatori chiedono di eliminare". Queste le parole del presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa che stamani ha sfilato in corteo, per le vie del capoluogo adriatico, insieme agli operatori balneari in segno di protesta contro la direttiva Bolkestein. "Queste persone chiedono di continuare a lavorare come hanno sempre fatto ma la nuova normativa rischia di stroncare le attivita' balneari di tutto il Paese, compreso l'Abruzzo che conta 700 imprese - aggiunge Testa. E' la seconda volta che vediamo sfilare una bara in citta', dopo quella che la marineria ha condotto simbolicamente dal porto a piazza Salotto una decina di giorni fa. E' chiaro - conclude Testa - che qualcosa non va nei meccanismi di garanzia e tutela che questi operatori sollecitano al Governo centrale".
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La vertenza delle 800 piccole e medie imprese balneari abruzzesi scende in piazza e lunedì 29 ottobre sfilerà a Pescara. Il coordinamento delle principali associazioni rappresentative, ovvero Fiba-Confesercenti, Sib–Confcommercio, Fab-Cna e Assobalneari-Confindustria, ha infatti deciso di indire una manifestazione unitaria che porterà lunedì prossimo, 29 ottobre, i balneari abruzzesi a protestare in corteo toccando i punti più rappresentativi della battaglia a difesa delle concessioni: si partirà infatti alle 9.30 da piazza della Repubblica, su cui si affaccia la nuova sede dell’assessorato al turismo (ex Aptr), per proseguire in corteo fino a piazza Italia dove ci sono Comune, Provincia e Prefettura, e dunque in piazza della Marina dove è dislocata la Capitaneria di Porto. Il corteo si concluderà in piazza Unione, sede del Consiglio regionale dove si riunisce anche la Giunta.
«La categoria sarà presente in massa – spiega Antonio La Torre, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Fiba-Confesercenti – ma soprattutto ci appelliamo alle istituzioni: i parlamentari garantiscano la loro presenza, facciano altrettanto i consiglieri regionali. E i sindaci arrivino in fascia tricolore e con il gonfalone: aggredire le imprese della spiaggia vuol dire aggredire l’identità delle città costiere della nostra regione e del nostro turismo. In Spagna si sta avviando il rinnovo delle concessioni per 75 anni: vuol dire che anche in Italia ci sono le carte in regola per tutelare il turismo made in Italy dall’invasione forzosa delle multinazionali. E la manifestazione di lunedì sarà solo il primo passo di un autunno molto caldo a difesa del diritto degli italiani e degli abruzzesi di fare impresa senza la minaccia delle "confische" della Bolkestein».
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