La Fai Cisl lancia l'allarme sulle gravi ripercussioni occupazionali che potrebbero scaturire qualora i vertici della Santa Croce, l'azienda che produce acque minerali, dovessero decidere di portare avanti il piano industriale che prevede una drastica riduzione del personale: dagli attuali 82 si passerebbe a 36 dipendenti. Oggi e' in programma un incontro tra azienda, comune di Canistro e Regione dal quale i sindacati, (esclusi dalla trattativa), si aspettano risposte positive che scongiurino i licenziamenti. ''Facciamo grande affidamento all'incontro di oggi affinche' si arrivi a un accordo che preveda soluzioni alternative e azioni di rilancio dell'azienda anche attraverso la realizzazione di altri prodotti - afferma il segretario regionale della Fai Cisl, Franco Pescara - diversamente per i lavoratori in esubero, le speranze di conservare il posto di lavoro saranno ridotte al lumicino con gravi conseguenze per 44 famiglie e per l'economia della valle Roveto''. ''Tra l'altro una eventuale drastica riduzione del personale comporterebbe degli aggravi economici anche per l'azienda - conclude Pescara - visto che la tassa regionale per l'estrazione dell'acqua passerebbe dagli attuali 0,30 euro a 4 euro a metro cubo''.
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