Cgil, Cisl e Uil daranno vita ad una giornata di sciopero unitario di 4 ore in provincia di Chieti il 15 novembre e per protestare contro la legge di stabilita' ma anche per richiamare l'attenzione sulle problematiche locali dell'occupazione ed hanno scelto per manifestare la citta' Vasto, ovvero un'area che abbraccia comprensori come la Val Sinello alle prese da tempo con un avanzato processo di deindustrializzazione, specie nel settore tessile. L'iniziativa e' stata presentata oggi a Chieti nel corso di una conferenza stampa dal segretario provinciale della Cgil Germano Di Laudo, dal segretario di organizzazione della Cgil Maro Ranieri, dal segretario della Fim Cisl Chieti - Pescara Primiano Biscotti, da Beniamino Primavera e Giuseppe La Spada, confederali rispettivamente di Cisl e Uil I rappresentanti sindacali hanno fra l'altro sottolineato la mancata riconversione della Golden lady a Gissi ma soprattutto chiedono il riconoscimento per la Val Sinello dell'area di crisi, con la relativa dotazione di incentivi che consentirebbero agli imprenditori di poter investire in quell'area. Ma i sindacato sollecitano anche scelte in materia di infrastrutture e logistica: che si investa su uno dei due porti, Ortona o Vasto, affinche' si attrezzino per essere poli nell'interscambio commerciale con l'altra sponda dell'Adriatico. Lo sciopero servira' a ricordare anche le altre situazioni di crisi, come quella della Sixty di Chieti, in regime di concordato preventivo, e quella di altre imprese del territorio chietino che vivono situazioni di grave difficolta'. I rappresentanti sindacali hanno chiesto anche che ''dopo i tanti proclami'' si passi alla costruzione del Campus Automotive in Val Di Sangro mentre in tema di grande viabilita' sono stati sollecitati interventi per unire la dorsale tirrenica a quella adriatica. ''Non possiamo permetterci di perdere posti di lavoro - si e' detto - abbiamo un'emergenza in tutta la provincia. Dal Governo ci aspettiamo una fiscalita' piu' equa e il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga ma solo creando lavoro si puo' risollevare questo Paese''.
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