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Pubblicato il 07/11/2014 10:10

“Il tempo qui non vale niente”, ricordi dell’Abruzzo rurale

pescara, mostra, giulia grilli, museo delle genti d'abruzzo, Mariano Cipollini

di Giulia Grilli

Comodamente intrappolati in una gabbia sociale che abbiamo imparato ad arredare, rimaniamo in bilico tra il progresso tecnologico, l'individualismo e una nota nostalgica di una vita che non abbiamo mai assaporato. L'uomo del XXI secolo sembra vivere di ricordi, quelli che tutt'oggi svelano un senso profondo di appartenenza e di universalità. Individuare le proprie origini e inquadrarle in un confine territoriale ci aiuta, quindi, a rievocare una memoria collettiva che scorre nel nostro Dna.

 

E come due poli che si attraggano, la terra d'Abruzzo chiama a sé l'abruzzese, in un sentimento materno nel quale è possibile rifugiarsi. Riscoprire le radici diventa un aiuto efficace per la comprensione del nostro passato, oggi preziosissimo per costruire al meglio l'avvenire.

 

Questa è la chiave del successo della mostra Il tempo qui non vale niente, esposizione fotografica del Museo delle Genti d'Abruzzo a Pescara. 170 immagini in bianco e nero che narrano una storia di pastorizia e agricoltura, di una realtà povera, ma mai priva di dignità e fierezza.

 

 

Bisogna tornare agli inizi degli anni '20, al momento in cui Gerhard Rohlfs e Paul Scheuermeier ricevettero l'incarico di prendere parte ai rilevamenti finalizzati alla stesura dell'Atlante linguistico ed etnologico dell'Italia e della Svizzera Meridionale. Un progetto ambiziosissimo in cui i due studiosi si ritrovarono ad effettuare numerose ricerche sul campo, documentando il loro lavoro con una copiosa attività fotografica.

 

Quelle immagini di rara bellezza, perfezione e poesia, risalenti al periodo 1923-1930, costituiscono un organico che permette di rivivere un tempo lontano, in grado di valicare i confini regionali, adattarsi a realtà ancora attuali, e annullare completamente il concetto del tempo trascorso per riportarci al qui e adesso.

 

Dopo una frammentazione del corpus espositivo in una mostra che ha avuto luogo contemporaneamente da agosto a settembre a Civitaquana, Castelli, Scanno e Palmoli, e che spingeva i visitatori a riscoprire non solo la storia degli abruzzesi rurali, ma anche il territorio stesso, il curatore Mariano Cipollini ha riunito il materiale implementandolo con ulteriori scatti. "Il tempo qui non vale niente è un'esposizione che costruisce un percorso emotivo e narrativo dei nostri avi in cui la valenza temporale si annulla completamente perché la sostanza è ciò che resta davvero. I valori che emergono da questi scatti sono riconducibili a un discorso universale dell'intera umanità" commenta il curatore.

 

 

Cipollini, con la collaborazione di Alessandra Moscianese e Francesco Perozzi, ha creato un allestimento lungo 120 metri, strutturato in pannelli di cartone, che da un'atmosfera più generale termina nei particolari di luoghi, persone e storie. Un vero e proprio canale spazio temporale che trasporta il fruitore in un dialogo intimo con le proprie memorie.

 

Diversi i piani di lettura della mostra che dal puro studio antropologico si espande a contesti artistici nella perfezione degli scatti fotografici di Scheuermeier e Rohlfs. Numerosi i rimandi alla pittura dell'800, alla composizione nordica delle nature morte, al cinema muto fino ad un'inaspettata anticipazione di alcune inquadrature tipiche del neorealismo.

 

"Ho visto gente commuoversi" racconta Cipollini, "e un interesse al di sopra delle mie aspettative. Credo che in questo momento storico in cui il concetto di identità è andato perduto, ci sia un forte bisogno di ritrovare un legame con le proprie radici per comprendere chi eravamo, ma anche per identificare una strada futura migliore. Trovarsi davanti ad un'immagine che travalica la realtà oggettiva di un racconto ha creato una ripercussione a livello inconscio che non mi sarei mai aspettato".

 

 

Il numeroso flusso di visitatori ha spinto l'organizzazione a prolungare la mostra fino a marzo, superando i termini prestabiliti del 31 dicembre. E' prevista, inoltre, l'aggiunta di nuovo materiale legato all'Abruzzo moderno, in una serie di scatti commissionati dal Comune di Farindola ed effettuati da Paolo Dell'Elce che ha curato anche le stampe del materiale attualmente esposto.

 

"Introdurremo un ulteriore spaccato dell'Abruzzo rivolto ai volti contemporanei. Dal confronto con i protagonisti degli scatti di Scheuermeier e Rohlfs potremo notare come le figure, le intenzioni e gli sguardi siano sempre gli stessi, mentre solo i modi e la sedimentazione degli stili cambiano. Le immagini saranno accompagnate da voci e musiche di noti personaggi abruzzesi in quella che sarà una mostra nella mostra" conclude Cipollini.

 

 

Il tempo qui non vale niente, orari:
Da lunedi a sabato dalle 9,00 alle 13,30
Il martedi e il giovedi dalle 15,00 alle 18,30
Il sabato e la domenica dalle 16,30 alle 20,00

 

 

 

 

 

 

 

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