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Pubblicato il 25/07/2014 09:09

Marco De Virgiliis, il segreto del successo di Markbass

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di Giulia Grilli

Questa è una storia di desideri realizzati, di sacrifici ripagati, in cui il talento e la passione valgono più di ogni altra cosa. E' una storia di risultati nel mercato mondiale, raccontata da chi ci ha creduto, da chi è riuscito a far crescere la propria impresa in tempi record. "Ho sempre seguito il mio motto: senza soldi si, senza sogni no!" racconta Marco De Virgiliis nel suo ufficio a San Giovanni Teatino. Lui è il leader della Markbass, uno dei brand più noti al mondo per la produzione di amplificatori per bassi.

 

Il tempo è passato da quando Marco frequentò i primi due anni di ingegneria elettronica, per iniziare a lavorare in azienda e sentire immediatamente che un alone grigio lo intrappolava tarpandogli le ali. "Mamma, mi sono licenziato" disse nel 1996 per inseguire le sue passioni più grandi: la musica e l'elettronica. "Ho sempre amato gli strumenti a fiato, suonavo il sassofono, ma in quegli anni il mercato dei bassi stava conoscendo una grande espansione e aveva esigenze diverse. Da lì l'idea di creare degli amplificatori che ricreassero un suono perfetto".

 

 

Qual è stata la tua prima sede?

La mia macchina, la Peugeot 305! All'inizio credevo che il prodotto fosse l'unico fattore su cui puntare, eppure i miei amplificatori non si vendevano. Quando sono rimasto con pochissimi soldi in tasca sono salito in macchina per girare l'Italia. Ogni evento, serata, fiera o negozio era importante, così ho iniziato a percorrere 150 000 km all'anno e le difficoltà erano davvero tante. Avevo 32 anni e se ci ripenso mi sembra tutto assurdo, ora che ne ho 50.

 

E poi, cos'è cambiato?

Dopo una breve esperienza negli Stati Uniti con il brand Music Man, durata solo un paio d'anni prima che la produzione si arrestasse, è arrivata la fiera di Rimini nel 2001. Inizialmente il mio brand si chiamava Parsek, ma avevo avvertito l'esigenza di modificarlo e renderlo più "americano". Da lì Markbass e la presentazione proprio a Rimini. L'anno successivo eravamo già sbarcati nei mercati di Germani e Stati Uniti.

 

 

Come sei riuscito ad entrare nei mercati esteri?

Con le fiere e il passa parola. Ero alla perenne ricerca di persone e artisti importanti a cui far provare gli amplificatori. Il nostro è stato un caso, perché dal 2001 al 2007 abbiamo avuto una crescita esponenziale passando dai 400 milioni di Lire di fatturato ai 6 milioni di Euro nel 2007. Oggi ci aggiriamo sugli 8 milioni, i prodotti sono venduti in più di 50 stati in tutto il mondo, ed entro la fine del 2015 punto a raggiungerne 80.

 

Cosa rende il tuo prodotto vincente?

Facciamo troppo spesso l'errore di credere che il prodotto sia il fulcro di tutto, e invece ci sono mille sfumature che rendono un'impresa vincente. Dal modo in cui si lavora al marketing, dall'amministrazione al controllo di gestione. Il fattore umano qui è fondamentale e io non mi sono mai posto come il leader assoluto, perché non è mai stato necessario. La mia azienda dà lavoro a circa 40 persone, per una produzione di 3500 pezzi al mese. Da due anni ho spostato il processo produttivo dalle Marche all' Indonesia, senza mai licenziare nessuno, ma il controllo della qualità avviene ancora qui in Italia.

 

 

L'ufficio di Marco non sembra un ufficio. Ci sono trombe e altri strumenti a fiato, divani comodi e il calore del legno. Ogni stanza del piano è armonicamente collegata da una zona centrale in cui ci sono amplificatori, chitarre, bassi, il biliardino, la zona palestra e anche il bar. L'odore è quello tipico di un negozio di strumenti musicali, mentre le vibrazioni di un basso provengono da qualche angolo dell'azienda in cui si effettuano i controlli qualitativi dei prodotti di tutti i brand: Markbass, DV Mark, Mark Drum e Music Man. Amplificatori, per bassi e chitarre, pedali, synth, e anche una nuova linea per la produzione di batterie, l'entusiasmo di Marco sembra non volersi fermare mai. La sua non è solo un'impresa ma una vera e propria famiglia, compresa quella dei numerosi endorser come Frank Gambale, Andy James, Alain Caron, Greg Howe e Damien Schmitt che saranno presenti all'evento Mark World Guitar Night, il 26 luglio all'Aurum di Pescara per una serata all'insegna della musica.

 

Qual è il segreto per raggiungere il tuo successo?

Non ho mai pensato ai soldi, sono sempre stato un sognatore. La volontà è importantissima e io passo in azienda la maggior parte del mio tempo consapevole di fare con piacere ciò che faccio. Il pessimismo che c'è oggi è sbagliato, ci vorrebbe più energia per i giovani. E' vero che i mercati sono saturi, eppure noi siamo ancora in crescita perché il mondo non si ferma. Se dovessi perdere tutto, da domani sarei il miglior idraulico di Pescara! Questo è lo spirito che manca, la voglia di fare le cose...E poi bisogna seguire la passione. I primi tempi mangiavo insalata e parmigiano perché erano in offerta e non avevo soldi, ma almeno facevo ciò che mi piaceva. Forse per questo sono riuscito a costruire il mio sogno.

 

 

 

foto di: Giulia Grilli

© Riproduzione riservata

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