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Pubblicato il 23/03/2014 22:10

Berlusconi prova a chiudere le liste per le europee

berlusconi

Silvio Berlusconi è alle prese con la definizione delle liste per le europee. Una girandola di incontri con dirigenti azzurri e fedelissimi lo ha tenuto impegnato tutto il giorno a discutere soprattutto di due argomenti: l'ipotesi o meno di candidare i figli (l'argomento non sarebbe chiuso e domani Berlusconi ne parlera' con loro nel classico incontro del lunedi') e le liste per le europee, ragionamento quest' ultimo legato anche alla riorganizzazione futura del partito. Decisioni non ce ne sono, anzi, la fotografia e' quella di un partito nel caos, preso dalle lacerazioni interne e dalla guerra oramai a viso scoperto tra la classe dirigente e l'inner circle. Che la situazione sia tesa, forse mai come in questo momento, lo fa capire, senza tanti giri di parole, un berlusconiano della prima ora come Claudio Scajola: "Berlusconi forse e' un po' troppo chiuso in casa - osserva con una punta di veleno l'ex coordinatore azzurro - sarebbe bene avere organismi con cui confrontarsi". Un ragionamento che pero' almeno per il momento cade nel vuoto visto che Berlusconi oltre ad aver rinviato le decisioni sulla composizione delle liste per le elezioni di maggio, ha accantonato anche la nomina degli organismi dirigenti. Che il partito cosi' com'e' non piaccia all'ex capo del governo ormai e' un dato di fatto, ma l'assenza di vertice potrebbe diventare un problema in vista del 10 aprile e delle decisioni che prendera' il giudice di Milano sul suo futuro. Berlusconi ad esempio dovra' decidere a chi affidare la delega per la presentazione delle liste ed anche per il simbolo, questioni non da poco se si guarda ormai allo scontro aperto tra la vecchia guardia e chi in questo momento e' piu' vincino all'ex capo del governo. E dalle scelte che Berlusconi dovra' compiere si capira' l'indirizzo che intende dare al partito. Ecco perche' la possibilita' che in extremis uno dei suoi figli (la maggioranza fa il tifo per Marina) possa alla fine prendere in mano l'eredita' politica non e' ancora esclusa. Una scelta pero' - spiegano - che l'ex presidente del Consiglio vuole valutare bene considerando anche i ruoli apicali che i suoi figli hanno nelle aziende di famiglia. Ancora piu' complessa e' poi sono e' la vicenda legate alla gestione di Forza Italia. Dalla scelta sulla composizione delle liste per le europee si capira' se a "vincere" la battaglia sara' il gruppo dirigente oppure chi continua a consigliare a Berlusconi di non candidare parlamentari alle elezioni. Una delle ipotesi che continua a tenere banco e' quella di candidare almeno 12 big azzurri nelle cinque circoscrizioni. Altra idea invece resta quella di lasciare solo Raffaele Fitto nel meridione considerando il fortissimo seguito che il parlamentare ha sul territorio. Il rischio paventato a Berlusconi e' che senza la sua presenza come capolista i sondaggi evidenziano un netto sorpasso di Grillo: arriveremo terzi - dice un dirigente di primo piano - ma solo perche' gli altri non superano il 4%. 

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