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Pubblicato il 18/10/2014 07:07

Renzi batte casse con le Regioni

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Matteo Renzi, pur pronto al confronto con le Regioni non ha alcuna intenzione di concedere sconti ai 6 miliardi di tagli chiesti a Regioni, Comuni e Province. Gia' all'inizio della prossima settimana, tra martedi' e mercoledi', potrebbe esserci un incontro a Palazzo Chigi dopo che per tutta la giornata ci sarebbero stati contatti tra il presidente del Consiglio, il sottosegretario alla Presidenza Graziano Del Rio e i presidenti di Regioni e Comuni Sergio Chiamparino e Piero Fassino, che oggi hanno annunciando un pacchetto di controproposte. Il nodo resta pero' il perimetro della manovra. Il conto presentato agli Enti locali resta di 4 miliardi per le Regioni, un miliardo per i Comuni e uno per le Province: su questo Palazzo Chigi, secondo quanto viene ribadito, non e' disponibile a trattare. E se per i Comuni sembra piu' facile una mediazione per correggere l'obbligo del pareggio di bilancio, per le Regioni Renzi e' irremovibile. Ed il timore e' che, nonostante le rassicurazioni di oggi fatte da Chiamparino, che si e' detto pronto a portare a casa i risparmi richiesti, in realta' i governatori puntino a incassare qualche risorsa in piu'. Il dossier messo a punto, per stessa ammissione del governatore del Piemonte, e' molto complesso da un punto di vista tecnico ed inciderebbe sul lato delle spese ma prevederebbe anche rimodulazioni di risorse gia' stanziate. Ragion per cui vi sarebbe bisogno di un approfondimento con il ministero dell'Economia. Allo studio comunque vi sarebbe anche una sforbiciata agli stipendi di consiglieri e dirigenti e una stretta che penalizzi le realta' meno virtuose obbligandole a uniformarsi a chi ha gia' messo in atto meccanismi virtuosi di spesa. Insomma, per il premier e' difficile che i cittadini non pensino, dopo i tanti casi Fiorito, che le Regioni non abbiamo sprechi da tagliare prima di alzare le tasse. E se gli sprechi ci sono, vanno individuati e tagliati. Un'idea condivisa da Chiamparino e Fassino che pero' non rinunciano a mettere in evidenza come anche in casa altrui vi sia spazio per ulteriori operazioni di revisione della spesa, a partire da quella dei ministeri. Polemiche considerate "inevitabili" da parte degli Enti locali ma che non hanno impedito alle diplomazie di lavorare e aprire una varco nel muro che si era alzato ieri. "Penso che si riuscira' a trovare un punto di equilibrio", dice la vicepresidente del Pd e governatrice del Friuli Debora Serracchiani. Equilibrio che si cerchera' di costruire da qui a lunedi' con l'obiettivo di evitare di arrivare una riunione alla cieca, senza margini per siglare un'intesa

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