Piu' di un'ora di colloquio per voltare pagina e chiudere una fase che durava da 20 mesi. In particolare da quando Matteo Renzi, a quel tempo spina nel fianco della segreteria Pd guidata da Pier Luigi Bersani, fu accusato di avere affossato - tesi sempre smentita con risolutezza dall'attuale premier - la candidatura di Romano Prodi al Quirinale, dopo avere apertamente impallinato quella di Franco Marini. Gli scenari della politica italiana, da allora, sono radicalmente cambiati. Al Quirinale - dopo gli stop a Marini e Prodi - e' rimasto Giorgio Napolitano, che pero' ora si prepara a chiudere anticipatamente il suo secondo mandato. E al centro dell'attenzione torna la corsa per il Colle. Il nome di Prodi continua a rimbalzare per il toto-Quirinale. E anche in questa chiave e' stata letto il faccia a faccia di Palazzo Chigi. Dalla sede del governo filtra pero' che la discussione ha ruotato attorno a dossier di politica internazionale. Secondo indiscrezioni circolanti, proprio uno tra i piu' prestigiosi incarichi in ambito internazionale, quello di segretario generale delle Nazioni Unite, si attaglierebbe secondo Renzi a Prodi.
Il tormentato rapporto tra Renzi e Prodi e' stato evocato anche in relazione a quanto il premier e leader Pd ha dichiarato ieri aprendo l'assemblea nazionale del suo partito. "Noto un certo richiamo nostalgico all'Ulivo: io me le ricordo le tesi dell'Ulivo", ha detto Renzi, richiamando l'attenzione sulle promesse disattese della stagione ulivista che vide in Prodi il principale protagonista. "Contesto che ci sia un racconto mitologico e nostalgico dell'Ulivo quando quell'esperienza politica e' stata sostanzialmente mandata a casa da nostri errori e nostre divisioni", ha sibilato Renzi all'assemblea Pd. Chiamando cosi' in causa, seppure solo per evocazione indiretta, la stagione di Prodi. Una stoccata che i retroscenisti hanno messo in relazione con la partita in corso attorno al Quirinale, e in cui parte della minoranza democrat tifa apertamente per Prodi. A favore del Professore si e' schierato nei giorni scorsi Pippo Civati. Mentre e' nota l'avversione di Silvio Berlusconi - che ieri ha inserito il dossier Quirinale tra quelli affrontati dal patto del Nazareno - per l'ipotesi di Prodi come successore di Napolitano sul Colle piu' alto della politica italiana
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