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Pubblicato il 19/10/2013 22:10

Silvio Berlusconi vuole accelerare sul passaggio dal Pdl alla nuova Forza Italia

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Silvio Berlusconi vuole accelerare sul passaggio dal Pdl alla nuova Forza Italia. Insieme ai pontieri sta cercando di mettere d'accordo i 'lealisti' e gli 'alfaniani', per raggiungere una pacificazione interna senza spargimenti di sangue. Dopo aver visto ieri sera a palazzo Grazioli Angelino Alfano, il Cavaliere e' volato stamane ad Arcore per trascorrere il weekend nella sua villa di San Martino. Non conviene a nessuno rompere adesso, perche' un partito frammentato e' segno di debolezza e avvantaggerebbe solo il 'nemico', cioe' la sinistra, va ripetendo in queste ore l'ex premier. Un concetto ribadito ad Angelino Alfano prima di lasciare la capitale. D'umore sempre piu' nero (oggi e' arrivata la decisione della Corte d'Appello di Milano di condannarlo a due anni di interdizione dai pubblici uffici a seguito della sentenza Mediaset), Berlusconi non si esprime sul governo Letta (non lo fara' fino al voto del Senato sulla decadenza) e sta pensando a un Consiglio nazionale di Fi da convocare per sancire ufficialmente la nascita della 'cosa azzurra' e mettere in soffitta il Popolo della liberta'. La convocazione, riferiscono, non sarebbe ancora partita, perche' il leader azzurro starebbe studiando con i suoi avvocati come risolvere tutte le questioni giuridiche aperte e legate al passaggio di consegne dal Pdl a Fi, a cominciare dal nodo dei rimborsi elettorali. Nel giorno del ricalcolo dell'interdizione, Alfano conferma ancora una volta la sua lealta' al Cav, rilanciando la proposta di una grande coalizione in stile Pdl: ''Ho sentito al telefono il presidente Berlusconi: noi siamo tutti con lui, impegnati, oggi piu' che mai, nella ricostruzione di un centrodestra, moderno, competitivo, alternativo alla sinistra''. Per il segretario pidiellino la priorita' e' l'unita' del partito che non passa attraverso azzeramenti di cariche e tagli di teste.

Per questo motivo, pur di raggiungere l'unita' del partito senza scissioni dolorose e dannose per tutti, spiegano gli uomini vicini ad Alfano, ribattezzati 'innovatori', il vicepremier e' aperto ad ogni possibile ragionamento sui futuri assetti interni. In attesa di una parola definitiva di Berlusconi, nel Pdl continuano a girare vare voci sui futuri assetti organizzativi. Secondo gli ultimi rumors (che non trovano conferme), Alfano resterebbe al governo come vicepremier ma potrebbe sacrificare il posto al Viminale e diventerebbe segretario politico della futura Forza Italia. In base a questo schema, Fi sarebbe affidata a due coordinatori: uno di fede 'alfaniana' e l'altro' espressione dei 'lealisti'. Intanto, l'ala che fa capo a Raffaele Fitto resta sul piede di guerra e insiste: ''Solo Berlusconi puo' e deve fare una scelta sugli organigrammi''. Domani sera l'ex governatore pugliese sara' a 'Che tempo che fa' per ribadire la linea dura

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