La stretta della crisi del mercato immobiliare non si allenta e nel secondo trimestre dell'anno prosegue la fase di debolezza per compravendite e prezzi. E' quanto emerge, in sintesi, dall'Osservatorio congiunturale di Banca d'Italia sul mercato immobiliare dal quale risulta che proseguono le indicazioni di flessione delle quotazioni e le diminuzioni degli incarichi a vendere.
In particolare, la quota di agenti immobiliari che hanno osservato una diminuzione congiunturale dei prezzi di vendita e' calata dopo due rialzi consecutivi, collocandosi al 76,8 per cento rispetto all'83,1 rilevato nel sondaggio di aprile contestualmente, e' cresciuta l'incidenza di coloro che hanno riportato una stabilita' delle quotazioni, mentre quella degli operatori che ne hanno segnalato un aumento e' rimasta trascurabile. I segnali di attenuazione della caduta dei prezzi sono stati piu' accentuati nelle regioni del Centro e al Sud e nelle Isole. E' lievemente diminuita la quota di agenzie che hanno venduto almeno un'abitazione (al 63,6 per cento, contro il 64,4 osservato in aprile e in gennaio che tuttavia resta di quasi otto punti percentuali sopra il minimo registrato nel terzo trimestre del 2012. La riduzione e' ascrivibile al calo registrato nel Nord Est e al Centro, solo in parte compensato dall'incremento osservato nelle restanti aree geografiche. Per quanto riguarda gli incarichi a vendere, il saldo percentuale tra risposte di aumento e di diminuzione delle giacenze degli incarichi a vendere e' nuovamente sceso di 4,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, portandosi a 32,1 punti; la flessione ha interessato tutte le aree geografiche ad eccezione del Sud e delle Isole
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