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Pubblicato il 11/10/2013 21:09

Crisi, si va verso un miliardo di ore di Cassa integrazione

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Riparte a settembre la richiesta di ore di cassa integrazione. Le oltre 85 milioni di ore autorizzate portano il totale accumulato in questi primi nove mesi dell'anno a circa 790 milioni: un trend di crescita che mira ancora una volta a sfondare il miliardo di ore per il 2013. E' quanto emerge dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell'Osservatorio Cig della Cgil Nazionale nel rapporto di settembre. La cig fin qui registrata coinvolge da inizio anno piu' di 505 mila lavoratori a zero ore che hanno subito pesanti riflessi in busta paga, ovvero una perdita secca di reddito per oltre 3 miliardi, pari a una riduzione del salario di circa 6 mila euro, al netto delle tasse, per ogni singolo lavoratore
Numeri che per il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, "disegnano uno scenario estremamente difficile: e' ancora buio nel tunnel della crisi. Siamo ancora invischiati in una situazione sociale ed economica sempre piu' insostenibile e senza al momento alcuna prospettiva positiva". Per la dirigente sindacale "a subirne le drammatiche conseguenze, come si legge dai dati, sono poi i piu' deboli tra i deboli, ovvero quei lavoratori che pur avendo diritto agli ammortizzatori in deroga non stanno da mesi percependo alcuna risorsa, per le procedure burocratiche farraginose e per la mancanza di finanziamenti adeguati". Su questo punto Lattuada sottolinea che "la legge di stabilita' il governo deve mettere in sicurezza le risorse per la deroga, sia quelle ancora da erogare per il 2013 sia quelle necessarie per tutto il prossimo anno".
Il rapporto della Cgil segnala come la richiesta di cassa nei primi nove mesi dell'anno sia sostanzialmente in linea con la mole di ore concesse nello stesso periodo del 2012, per un totale pari a 789.224.512 (-0,46%). Rimane cosi' inalterata la richiesta media di ore pari a 80/90 milioni di ore al mese, da qui la proiezione dello sforamento di un miliardo di ore anche per quest'anno, e con una incidenza delle ore di cig per lavoratore occupato nel settore industriale pari a 112 ore per addetto. Per quanto riguarda il solo mese di settembre, invece, le ore di cig richieste e autorizzate sono state 85.233.714, in aumento sul mese precedente del +13,13%.

Nel dettaglio dell'analisi di corso d'Italia si rileva inoltre come la cassa integrazione ordinaria (cigo) aumenti consistentemente a settembre per un monte ore pari a 31.820.852, per un +279,79% su agosto. Da inizio anno la cigo registra invece 259.513.744 di ore per un +5,87% sui primi nove mesi del 2012. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, e' stata di 36.005.173, in crescita su agosto del +46,77%, mentre il dato da inizio 2013, pari a 322.040.495 ore autorizzate, segna un +14,86% sullo stesso periodo dello scorso anno. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato lo scorso mese un -54,29% su agosto per complessive 17.407.689 di ore richieste. Da inizio anno sono state autorizzate 207.670.273 di ore di cigd, in calo del -22,33% sul periodo gennaio-settembre del 2012. "Questa riduzione della Cigd non e' un effetto del miglioramento della situazione produttiva ma piuttosto l'effetto dei mancati finanziamenti a copertura dello strumento", segnala il rapporto della Cgil.
Continua a settembre la crescita del numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio allo scorso mese sono state 4.826 per un +19,81% sullo stesso periodo del 2012 e riguardano 8.471 unita' aziendali (+23,68% sull'anno passato). Nello specifico si registra un forte aumento dei ricorsi per crisi aziendale (2.789 decreti per un +25,52%) che rappresentano il 57,79% del totale dei decreti. Diminuiscono le domande di ristrutturazione aziendale (156 in totale da inizio anno per un -10,86% sullo stesso periodo del 2012) e quelle di riorganizzazione aziendale (174 per un -4,92%). "Gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende tornano a diminuire e rappresentano solo il 6,84% del totale dei decreti. Un segnale evidente del progressivo processo di deindustrializzazione in atto nel Paese", segnala lo studio Cgil.

 

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