I bambini che usufruiscono di asili nido comunali o finanziati dai comuni variano dal 3,5% al Sud al 17,1% al Nord-est, mentre la percentuale dei comuni che garantiscono la presenza del servizio varia dal 24,3% al Sud all'82,6% al Nord-est. E' quanto emerge dal rapporto Istat presentato oggi sull'offerta comunale di asili nido e altri servizi socio educativi per la prima infanzia in Italia nel 2012. Il quadro dell'offerta pubblica per la prima infanzia e', dunque, piuttosto diversificato da una zona all'altra.
Per quanto riguarda gli asili nido: in Valle D'Aosta, dopo un periodo di crescita dell'indicatore dal 17,4% nel 2003/04 al 22% nel 2008/09, si passa al 18,4% del 2010/11 e al 15,6% del 2011/12; la Lombardia mostra il primo decremento nel 2011, passando dal 15,4 del 2010/11 al 15,1% dell'anno successivo; l'Emilia Romagna passa dal 25,4% al 24,4% nello stesso periodo; la Toscana, anche se molto limitatamente, mostra un decremento nello stesso anno (dal 17,7% al 17,6%); l'Umbria, dopo una forte crescita dal 2003/04 (quando l'indicatore era pari all'11,6%) al 2010/11 (22,3%) passa al 19,1% nel 2011/12; le Marche, anche se con un decremento lievissimo mostrano un cambiamento di tendenza (dal 15,6% del 2010/11 al 15,5% del 2011/12), la Basilicata passa dal 7,5% al 7,1%, invertendo la tendenza leggermente crescente osservata fino al 2009/10, la Sicilia passa dal 5,2% al 5,1%, la Sardegna infine scende al 9,8% nel 2011/12.
Per quanto riguarda i valori medi regionali considerati su cinque livelli, nella classe piu' alta (oltre il 20% dei bambini fra 0 e 2 anni che fruiscono degli asili nido) si trova soltanto l'Emilia-Romagna, con il 24,4%; nella categoria successiva (tra il 15% e il 20%) si trova l'Umbria, la Valle d'Aosta, la Lombardia, la Provincia Autonoma di Trento, il Friuli-Venezia Giulia, la Toscana, le Marche e il Lazio (quest'ultimo con un aumento di 0,8 punti percentuali ha raggiunto una fascia piu' alta rispetto all'anno precedente).
Il livello tra il 10% e il 15% comprende il Piemonte, la Liguria, il Veneto, il Molise (che ha fatto registrare un aumento dal 4,4% all'11% dei bambini presi in carico) e la Sardegna. Hanno valori compresi fra 5% e 10% l'Abruzzo, la Basilicata e la Sicilia, mentre al di sotto del 5% vi sono la Provincia Autonoma di Bolzano (dove si ha una prevalenza dei servizi integrativi rispetto agli asili nido), la Campania, la Puglia e la Calabria
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