Per il mercato immobiliare il credito resta un elemento di forte preoccupazione. L'inasprimento dei criteri di erogazione del credito e la crisi economica hanno prodotto una nuova e piu' pesante contrazione nelle erogazioni finalizzate all'acquisto di abitazioni che, a pre-consuntivo del 2012, si sono attestate nell'ordine di 25.8 miliardi di euro, con una flessione del 47,4% rispetto al 2011. E' quanto emerge dal rapporto 2013 di Nomisma sul mercato immobiliare italiano.
Diversamente da quanto accaduto nella prima ondata di credit crunch, l'attuale inaridimento del canale creditizio (-4,8% nel 2013, rispetto a un 2012 ai minimi storici) e' riconducibile, si spiega nello studio, ai piu' elevati rischi percepiti riguardo alle prospettive dell'attivita' economica e, in particolare, di taluni settori come quello immobiliare. Secondo Nomisma, dunque, "in assenza di eccezionali interventi normativi, la gran parte degli istituti di credito dovra' procedere a pesanti rettifiche di valore e a gravosi accantonamenti prudenziali". Inoltre, "l'inesorabile scivolamento verso la sofferenza di una quota non trascurabile di crediti - si legge nel rapporto - associato ad una piu' stringente regolamentazione che impone alle banche di detenere capitale addizionale rispetto al passato a fronte degli impieghi immobiliari, ha spinto ad un ripensamento delle strategie allocative, che non e' escluso possa avere caratteri di strutturalità".
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