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Pubblicato il 10/09/2013 16:04

Aca, Acerbo: è una questione morale, non tecnica

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''I sindaci dovrebbero provvedere allo scioglimento del Cda individuando un amministratore unico che dia garanzie circa la transizione verso un'azienda di diritto pubblico''

''L'Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca) di Pescara e' ostaggio di un presidente arrestato che non vuole dimettersi e di una guerra tra bande interna al Pd. Il problema non e' tecnico, ma e' una vera e propria questione morale'. La denuncia arriva dal partito della Rifondazione comunista, all'indomani della riunione dei Comuni soci dell'Azienda. A fare il punto della situazione, nel corso di una conferenza stampa, sono stati il consigliere comunale pescarese e regionale Maurizio Acerbo, quello di Tocco da Casauria, Riziero Zaccagnini, e il segretario provinciale del partito, Corrado Di Sante, i quali hanno annunciato la propria adesione alla campagna 'Sciogli l'Aca', lanciata dal Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua con l'obiettivo di arrivare alla costituzione di un'azienda di diritto pubblico.

''Il Pd - hanno affermato gli esponenti di Rifondazione - e' diviso in gruppi di potere in lotta tra loro che si sono alternati nel tempo nell'Aca. A legittimare l'atteggiamento del Pd e' anche il Pdl. Ieri sono solo riusciti ad incontrarsi per una riunione informale, da cui sono emersi due documenti diversi, ma non si sa nulla sulla data della convocazione ufficiale''. ''I sindaci - hanno concluso - dovrebbero provvedere allo scioglimento del Cda e, piu' in generale dell'Aca, individuando un amministratore unico che dia garanzie circa la transizione verso un'azienda di diritto pubblico'

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