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Pubblicato il 16/04/2013 23:11

Chiodi risponde a Cialente: 'Non ho rimandato indietro 500 milioni di euro per mia volontà

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Il Governatore interviene sui fondi assegnati per la Ricostruzione post terremoto

Una replica lunga e articolata quella di Gianni Chiodi alle critiche mossegli da parte del sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. Chiodi ha espresso le sue opinioni sulla ricostruzione dell'Aquila, partendo dalla possibile manifestazione di protesta che si dovrebbe svolgere a Roma. 'La manifestazione va bene perche' probabilmente le risorse per il futuro non ci saranno pero' poi mi aspetto le carriole anche all'Aquila perche' si assegnino i soldi che possono essere spesi'. Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, parlando a margine della presentazione di due bandi per il rilancio delle imprese nel cratere del terremoto, in merito all' iniziativa a Roma, davanti Montecitorio, da parte di una delegazione di sindaci e rappresentanti delle istituzioni dell'Aquila, guidati dal primo cittadino Massimo Cialente.

E sulla ricostruzione Chiodi ha aggiunto: 'Ormai non c'e' nulla da fare di piu' che gestire i programmi, perche' la normativa e' stata elaborata, i progetti sono stati esaminati, i consorzi sono stati costituiti e gli aggregati e le progettazioni sono stati fatti si tratta ora di fare le scelte urbanistiche e di assegnazione'. 'Se non si fanno le scelte urbanistiche e di assegnazione la manifestazione di oggi di Roma potrebbe sembrare esclusivamente un diversivo', ha sottolineato.

E, all'orizzonte, si profila un'altra disputa, quella sui fondi per il rilancio economico del cratere, pari a 100 milioni, il 5% dei due miliardi stanziati negli anni scorsi per la ricostruzione. 'Devono essere gestiti dalla Regione - dice Chiodi - l'ente regionale e' interessato a mantenere le prerogative istituzionali e nessuno si puo' permettere di toglierle'.

Il governatore ha parlato anche del ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca: 'Dal 31 agosto a oggi - ha detto Chiodi - non sono state fatte assegnazioni: la somma di due miliardi di euro del Cipe non e' ancora arrivata eppure il ministro Barca e' venuto all'Aquila per assegnarli ma non lo ha fatto. Vedo un blocco preoccupante, in parte giustificato e in parte no, e' una stasi a mio avviso patologica'. 

'Non ho rubato i soldi per le scuole e non ho distratto quelli per l'ospedale'. L'ha ribadito con forza, il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. Quanto ai soldi dell'assicurazione giunti alla Asl dell'Aquila per il crollo dell'ospedale 'San Salvatore', ha 'liquidato' la pratica dicendo che 'sono rimasti nelle casse dell'Azienda' e che 'avendolo ripetuto 150 volte, auspico sia un organo terzo a confermarlo'. La querelle sulle scuole riguarda il 'dirottamento' di parte dei 225 milioni di euro, per la messa in sicurezza, nei plessi di Sulmona ed Avezzano. 'Ma solo perche' quando sono arrivati, all'Aquila gia' 17 mila studenti erano rientrati in scuole a norma. Chiodi ha parlato di 'desideri egoistici' e di come, a suo tempo, 130 milioni furono destinati al recupero delle scuole del centro storico dell'Aquila 'quando il Comune decidera' finalmente cosa fare'. Il Governatore ha considerato un suo 'successo' l'aver ottenuto ben 225 milioni per le scuole abruzzese su un plafond di un miliardo di euro per l'intero Paese ('stando al rapporto popolazione 2,26 per cento non avremmo ottenuto piu' di cento milioni').

'Non ho rimandato indietro 500 milioni di euro per mia volonta'. Se c'e' una legge che dice che quando cessa il regime commissariale si annulla la contabilita' speciale e si deve rimettere al Ministero il resto degli otto miliardi stanziati per la ricostruzione, non ancora spesi, non potevo fare diversamente. Se anziche' finire l'incarico il 31 agosto 2012 lo avessi fatto il 20 novembre, ad esempio, o sei mesi prima, i fondi non spesi sarebbero stati molti di meno o molti di piu', rispettivamente'. Il governatore dell'Abruzzo, Gianni Chiodi, ha risposto cosi' a chi, a margine di una conferenza stampa, aveva sollecitato chiarimenti su quella notizia denunciata piu' volte dal sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. 'E' una mera boutade - ha tuonato - contro la quale non posso farci nulla, se non ribadire che e' stata semplice esecuzione di una norma di legge'. Chiodi, per contro, si e' detto 'molto preoccupato' per il blocco progettuale ed amministrativo del processo di ricostruzione, seguito a quel 31 agosto. 'Uno stallo che solo in parte puo' essere giustificato dalle problematiche derivanti dal passaggio dal regime straordinario del Commissario a quello ordinario degli Enti locali. Si pensava, forse, fosse piu' semplice. Ma cosi' non e' stato'. 'Ma il tempo si sta allungando eccessivamente - ha denunciato il Presidente - Sta diventando un aspetto patologico"

'Possiamo negoziare con chiunque - ha chiarito meglio - Ma nessuno puo' ledere le prerogative che per Costituzione appartengono alle Regioni'.

Per il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, 'la capacita' di spesa e' importante quanto o forse piu' della stessa assegnazione'. Per questo ha reso noto che e' in atto una interlocuzione col presidente della Corte d'Appello per valutare la possibilita' di rimodulare due finanziamenti regionali che il Comune dell'Aquila non ha speso in toto o in parte. Chiodi ha parlato di un milione di euro per il parcheggio del Tribunale e della differenza tra 3 milioni e 200 milioni stanziati e solo un milione e 900 mila spesi per un progetto 'piu' vecchio'. Con nuove norme 'gia' decaduti'. Ha ribadito, quindi, il Governatore quanto sia importante spendere 'per il benessere dei cittadini' e 'perche' cosi' e' possibile rendicontare'. Chiodi, affontando l'argomento 'sviluppo socio economico' del territorio terremotato ha fatto riferimento altresi' ai 100 milioni Cipe da lui stesso chiesti nel novembre 2009 (anno del sisma). In verita' contava di averne 300, ma ci fu una chiusura dell'allora ministro Tremonti e di piu' non fu possibile ottenere. 'Noi stiamo programmando l'utilizzo di queste risorse - ha chiarito Chiodi - E Barca sa' che spetta a noi'. 'Lo sa', anche se non capisco se lo ha capito veramente o se fa' finta di non aver capito bene' ha chiosato.

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