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Pubblicato il 25/07/2013 16:04

D'Amico: la mobilità passiva non si ferma

abruzzo, Giovanni D'Amico, servizio sanitario

"Cresce di un milione di euro e stabilizza la dipendenza strutturale del Servizio Sanitario abruzzese rispetto a quello di altre regioni''

''Non si arresta affatto la mobilita' passiva. Al contrario cresce di un milione di euro e stabilizza la dipendenza strutturale del Servizio Sanitario abruzzese rispetto a quello di altre regioni''. Lo afferma il Vice Presidente del Consiglio regionale Giovanni D'Amico (Pd), commentando i dati diffusi ieri sulla mobilita' passiva in Abruzzo. ''Le specificita' dell'esodo dei pazienti abruzzesi, tra l'altro, non e' per patologie importanti. Vanno via anche e soltanto per prestazioni di estrema semplicita' - continua D'Amico - vuol dire, come ammette lo stesso presidente Chiodi ,che e' scarsa la fiducia del cittadino nei confronti del Servizio Sanitario Regionale. La prossimita' territoriale che il governatore della Regione Abruzzo ritiene causa dell' emorragia di pazienti , professionalita' e quindi economie verso le Marche e' una giustificazione che lascia il tempo che trova. In effetti per le prestazioni complesse, i pazienti emigrano verso regioni con Servizio Sanitario qualificato, regioni del centro nord. Mentre emigrano verso regioni contigue, che offrono migliori qualita' di prestazioni generali, anche per interventi di minore complessita'''. Sui temi della sanita' l'attenzione del PD e' sempre stata alta, e si e' rafforzata con l'istituzione del coordinamento interregionale dei gruppi, che si e' riunito il 19 luglio in Toscana e che ha il compito di interfacciarsi con il Governo nazionale nel dibattito su un nuovo 'Patto per la Salute'. ''Carte alla mano - aggiunge D'Amico - i dati sulla mobilita' vanno letti con maggior attenzione e non annunciati come una conquista. Un milione di euro in piu' di perdita rispetto al 2011 e un valore generale della passivita' che vale quasi 70 milioni, ovvero un dato che si attesta tra il 3 e il 4 per cento del valore del Servizio Sanitario Regionale. Bisogna dunque riflettere ragionando, per evitare l'effetto perverso di annunci rassicuranti, a fronte di un Servizio Sanitario percepito come carente dagli abruzzesi''

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