"Sono qui a Vasto per avviare la campagna elettorale per le Europee e per le Regionali, perche' Vasto ce l'ho nel cuore perche' a Vasto e' nata l'Italia dei valori". Lo ha detto da Palazzo d'Avalos, che per anni ha ospitato la festa dell'Idv, il suo presidente onorario, Antonio Di Pietro. "Perche' qui e' nata - ha spiegato - l'idea del centrosinistra programmatico che tanto successo ha riscosso, tante speranze, ha portato avanti e che si e' rotto per un motivo molto semplice, noi non ci siamo piegati ai compromessi. Sarebbe bastato che avessi detto si' al governo Monti, sostenuto da destra e sinistra, e oggi non saremmo stati fuori dalla coalizione e saremmo ancora seduti in Parlamento". Per Di Pietro l'Idv ha detto 'no' perche' in Parlamento "ci vogliamo stare con la schiena dritta, senza compromessi e nel rispetto del voto degli elettori, perche' il voto che noi chiediamo e' solo per il centrosinistra". Da Vasto il leader dell'Idv rilancia la necessita' che Abruzzo e Molise tornino a essere unite cosi' come lo erano prima amministrativamente prima del 1970. "E' ora il tempo di tornare indietro, allora lo si era potuto fare ai tempi di Tanassi e Gaspari, adesso stiamo vivendo una nuova stagione e considerato che bisogna ridurre gli sprechi potrebbe essere una valida alternativa". L'incontro di Vasto e' servito per ribadire che l'Idv sara' presente alle Europee, ma "io non mi presento - ha sottolineato Di Pietro - perche' ritengo necessario un ricambio generazionale all'interno del nostro partito in quanto riteniamo che l'Idv debba cominciare a camminare con le proprie gambe e non soltanto perche' tra le sue fila c'era una persona che faceva il magistrato ed e' diventato politico. Come vedete il tempo poi passa per tutti e una forza politica deve avere la forza per camminare da sola anche senza il contributo di chi l'ha fondata". Per il presidente dell'Idv "c'e' necessita' di rilanciare il partito con persone nuove e motivate e lo faccia proprio qui, da Vasto, perche' crediamo nell'Europa e negli Stati Uniti d'Europa. Non siamo contro l'Europa, ne' contro l'euro. Siamo pero' contro un'Europa gestita da burocrati, da governi che decidono delle sorti dei paesi senza legittimazione popolare. Il Parlamento fa leggi che non sono direttamente applicabili - ha concluso - anzi propongo che la prima legge che dovrebbe fare il Parlamento europeo debba essere l'uniformita' delle leggi fiscali per fare pagare lo stesso fisco in Italia tanto in Germania o altrove per impedire che le nostre aziende se ne vadano via come ha fatto ad esempio la Fiat".
"Che il presidente del Consiglio voglia incontrare il leader dell'opposizione in relazione a questa maggioranza che deve reggere la coalizione impropria ritengo che sia possibile nell'ordine naturale delle cose. Non me la prendo con Renzi perche' parla con il leader dell'opposizione. Ci sono rimasto male da cittadino e rappresentante dell'Italia dei valori nel fatto che a ricevere il pregiudicato Berlusconi sia stato il presidente della Repubblica, il garante, l'arbitro, mi ha lasciato mortificato perche' e' passato un principio: qualsiasi cittadino che si trova nelle condizioni di Berlusconi puo' essere ricevuto da Napolitano. Non mi e' piaciuto, ma rispetto le istituzioni". Lo ha detto Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei Valori, da Palazzo d'Avalos a Vasto, nel corso di un incontro elettorale.
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